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Il Nodo attraverso le varie culture (seconda parte )

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Il Nodo attraverso le varie culture (seconda parte ) Empty Il Nodo attraverso le varie culture (seconda parte )

Messaggio Da Angelodiluce Mar Nov 03, 2009 4:06 pm


Il nodo
'disteso' somigliante ad un' otto' messo in orizzontale, tutti lo abbiamo presente:in aritmetica
(da tempi memorabili) significa
'infinito'. A livello esoterico, il Nodo rappresenta lo stretto legame
che unisce le creature con il Creatore, ovvero la natura con la divinità, quindi l’essere umano con il
Grande Architetto dell’Universo. Vari studiosi ne vedono la rappresentazione del ciclo o ruota di
morte/ rinascita,che conduce al concetto di ricostituzione dell’Uno.Nel Tempio Massonico
ritroviamo il Nodo quale costituente del 'cordone' che lo fregia,a simboleggiare la fraterna unione
dei Massoni sparsi nel mondo,senza alcuna distinzione(ceto,razza,età,sesso,etc.) tra loro. Chiamato
anche
Nodo d'Amore,in massoneria,ha colore rosso ed è sistemato nel Tempio, tra le quattro pareti
ed il soffitto della Volta Celeste. In totale essi sono sette, e sono comunemente noti come "
nodi
Savoia
", poiché raffigurati nello stemma araldico di tale casata nobiliare, unitamente alla sigla
F.E.R.T. (sigla enigmatica che ha diverse ipotesi di significato,come vedremo tra poco, ad esempio

Fortitudo eius Rodum tenuit)
. Tali nodi ornano l’intera lunghezza del Collare dell’Annunziata, la
massima onorificenza concessa dalla casa Savoia. Il nodo d'amore è riprodotto sulle Monete di Casa
Savoia.
Interessante, da un punto di vista conoscitivo, appare a questo punto ampliare questa ricerca sul
significato dei 'nodi', al mondo degli Ordini Cavallereschi (e Monastico-Cavallereschi).L'unione tra
Cavalieri, infatti, appare molto più che un semplice legame d'arme.
Oltre che al signore cui erano al 'servizio' e che aveva necessità di tenerli uniti, essi erano spinti da
un senso di solidarietà, lealtà reciproca,affratellamento e fedeltà.
In genere, gli Ordini legati alle diverse dinastie europee erano costituiti da pochi personaggi, che si
distinguevano per prestigio,valore e potere e che fossero capaci di tenere veramente uniti gli altri in
una sorta di 'credo' comune, una finalità spesso celata sotto stemmi, emblemi,blasoni.
In tale contesto, il nodo appare quale mezzo più idoneo per indicare-senza troppo dare nell'occhioproprio
una comunione di intenti e di ideologie.
1)-
L'ORDINE DEL COLLARE dei Savoia

Nel 1350, il conte Amedeo VI di Savoia (chiamato il Conte Verde perchè
ufficialmente amava portare abiti di tale colore!) fondò un Ordine, definito del
Cigno Nero, in cui si ritrovavano pochi Cavalieri che si erano impegnati a non
farsi guerra e darsi mutuo aiuto in caso di necessità ed erano arbitri di loro stessi.
Qualche anno dopo, nel 1362, il Conte Verde volle fondare un altro Ordine, detto
del Collare, che era formato da quindici cavalieri,compreso se stesso, con cui
aveva instaurato un rapporto di devozione speciale.Egli si poneva sul medesimo
piano paritario degli altri, e si chiamavano (tra loro) "fratelli" e "compagni".Di questi primi
cavalieri (1362-1383) si conoscono i nomativi.
Lo spirito di fratellanza che regnava in tale gruppo si palesa anche dal fatto che solevano chiamarsi
"cugini del sovrano" e appare suggestivo il loro emblema: un collare,appunto.
Perchè proprio un collare?
Segno di dominio o di fedeltà, sottomissione e appartenenza totale.
Ma sul collare appaiono vari NODI, il cui significato sfugge tuttora una plausibile spiegazione
ufficiale.In seguito, essi verranno chiamati nell'Araldica "Nodi Savoia",ma originariamente erano
detti "Nodi del Signore (che poteva essere inteso con significato duale, come Dio o il Principe);

"lacci di Salomone" (il che conferirebbe all'emblema una parentela Massonica) e,ancora, "lacci
d'amore".Quest'ultima considerazione parrebbe verosimilmente legata al fatto che ad Amedeo VI
Savoia, il fondatore dell'Ordine, sarebbe stato donato un braccialetto adornato di capelli annodati da
parte di una misteriosa dama. I nodi del collare, tra parentesi, sono intercalati da minute roselline.
Si narra che Amedeo VI avesse un culto veramente particolare per i "nodi",che usava ovunque:
sull'elmo,sugli abiti,sulla gualdrappa del cavallo,sugli emblemi e forse fu il primo ad adottarli.
C'è curiosità anche per la scritta misteriosa che compare sul "collare",tra un nodo e l'altro: FERT,
sigla aggiunta nel 1409 da Amedeo VIII detto il Pacifico, che fu il primo duca di Savoia.
Potrebbe alludere ad un legame fondato sul patto e sulla religione (Foedere et religione tenemur).
Nel 1518, l'emblema fu arricchito da Carlo III (detto il Buono) di un pendaglio che rappresentava la
Vergine in atto di ricevere l'Annuncio dell'Arcangelo Gabriele per cui, da quel momento, l'Ordine
prese il nome di Ordine Supremo della S.S.Annunziata e il numero dei Cavalieri salì a venti
("cinque in più per onorare le 5 piaghe di Cristo").
L'ordine del Collare, pur tra alterne vicende, ha attraversato quindi la storia ed è giunto al Regno
d'Italia. Nel 1869, Vittorio Emanuele II operò alcune modifiche agli Statuti, aprendo la possibilità di
farne parte anche a chi fosse privo di quarti nobiliari ma si fosse distinto verso la Corona.
Si continuavano a chiamare "cugini del re" e ad essere venti.
Nel 1946,con la caduta della Monarchia in Italia, l'Ordine non ha cessato di vivere ed è ancora
gestito da Casa Savoia, che promuove nuove e regolari ammissioni, poichè si tratta di un Ordine di
origine dinastico/familiare, antecedente alla costituzione del regno, perciò gode di autonomia ed è
molto rinomato nell'araldica europea ( che lo considera, pare, alla stregua del celeberrimo Ordine
della Giarrettiera).

2)-L'ORDINE DEL NODO

Nei sotterranei della Chiesa di San Lorenzo Maggiore a Napoli,che conserva alcuni sarcofagi di
Cavalieri di epoca medievale,vi è una lastra tombale di un Cavaliere appartenente all'Ordine del
Nodo. Recita la didascalia: «Manifattura napoletana. Ca. 1330. Lastra tombale di un Cavaliere
dell'Ordine del Nodo».Il personaggio presenta una sorta di 'cappio-nodo' sul gomito della manica
destra della propria armatura.
Questo Ordine nacque, a quanto si sa, sotto il Regno di Napoli, due anni dopo quello del Collare e
fu denominato Ordine del Nodo, altrimenti detto dello Spirito Santo o nodo d'Amore (con cui si
denominano anche i nodi presenti nel 'collare' dell'Ordine visto precedentemente). Un Ordine che
merita di essere approfondito, poichè si rifaceva al Santo Sepolcro e-forse- sotto l'impronta
religioso/cristiana, celava quella esoterica.
~~~~~~~~~~
Per la
cultura Celtica, gli intrecci e gli annodamenti sempre sono stati veicolo
per un messaggio simbolico che trascende il proprio valore estetico.
Il nodo Savoia è molto usato anche dai
marinai, essendo un nodo di arresto che
si scioglie facilmente e non indebolisce il cavo, a differenza di un nodo
semplice.
In marina, il nodo assume particolare rilevanza. Un gentile esperto nel campo (il sig. C.G.Guidi), ha
'replicato' una delle coppie di colonne annodate del duomo di Trento , con una corda realizzando
anche un simpatico portachiavi e asserendo che in effetti, con questo sistema, il nodo si ottiene
facilmente, trattandosi di un nodo piano.Più complicato è stato
replicare,sempre con la
corda,quelle di Wurzburg (che ho visitato nel 2004 e il cui articolo è apparso su questa rivista nel
numero Cool,costituite da ben otto fasci. Ma la complicanza … maggiore sorge quando il nodo è fatto
di...pietra, come quello alle colonne! In esse il nodo pare non abbia nè inizio nè fine, non è
stampato o colato nè applicato in seguito, è un 'tutt'uno con la colonna'. Un rompicapo

architettonico.
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