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Dossier H.H. Holmes
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Dossier H.H. Holmes
Nome completo: Herman Webster Mudgett
Soprannome: The Torture Doctor (Dottor Tortura), L'Arcidiavolo
Nato il: 16 maggio 1860
Morto il: 7 maggio 1896
Vittime Accertate: 27, ma si sospetta almeno 150-200, soprattutto donne
Modus operandi: Diversi. Di preferenza soffocamento o asfissia. Scioglieva poi i corpi nell’acido o li bruciava, quando non li vendeva gli scheletri a istituti di medicina
H.H. Holmes: Infanzia e primo crimine accertato
Herman Webster Mudgett nacque a Gilmanton (New Hampshire) il 16 maggio 1860 in una famiglia di devoti metodisti. Il padre, Levi Horton Mudgett, ufficiale postale, era un uomo violento e autoritario al quale la moglie era totalmente sottomessa. Hermam crebbe pensando che tutte le donne si comportassero allo stesso modo. Grazie anche al fascino e alla capacità di influenzare le persone che dimostrò fin da giovane, riuscì sempre a ottenere fiducia e cieca obbedienza dalle sue amanti, spesso tramutate in complici.
Come la maggior parte dei serial killer, da ragazzo si divertiva a torturare e smembrare animali randagi (uno dei tre "segnali di avvertimento" elencati nella famosa Triade di McDonald). Il grande interesse che mostrava per l’anatomia avrebbe potuto aprirgli le porte di una splendida carriera da dottore, ma si rivelò ben presto un alunno svogliato e un precoce truffatore.
Nel 1878 si sposò con Clara Lovering, da cui ebbe un figlio. A 24 anni venne espulso dalla University of Michigan Medical School per trafugamento di cadavere e frode: sfigurava i corpo che rubava al laboratorio dell’Università per farli passare per parenti deceduti in un incidente e intascava le loro assicurazioni sulla vita.
Nel 1886 si trasferì da solo vicino Chicago, cambiò nome in Henry Howard Holmes (da qui l'H.H. Holmes con cui è normalmente conosciuto) e prese di nuovo moglie. Grazie a una falsa laurea in medicina della Ann Arbor in Michigan, trovò lavoro presso una farmacia gestita dalla anziana Signora Holton, che doveva assistere il marito gravemente malato di cancro. Sempre cordiale, premuroso ed estremamente competente con tutti i clienti, soprattutto di sesso femminile, Holmes inventava "pozioni miracolose" che incrementavano gli affari della farmacia.
La signora Holton, rimasta vedova, gli cedette l’attività in cambio di un vitalizio che non le fu mai pagato. Prima che potesse agire legalmente contro "dottore", scomparve insieme alla figlia, ufficialmente trasferitesi entrambe in California.
Soprannome: The Torture Doctor (Dottor Tortura), L'Arcidiavolo
Nato il: 16 maggio 1860
Morto il: 7 maggio 1896
Vittime Accertate: 27, ma si sospetta almeno 150-200, soprattutto donne
Modus operandi: Diversi. Di preferenza soffocamento o asfissia. Scioglieva poi i corpi nell’acido o li bruciava, quando non li vendeva gli scheletri a istituti di medicina
H.H. Holmes: Infanzia e primo crimine accertato
Herman Webster Mudgett nacque a Gilmanton (New Hampshire) il 16 maggio 1860 in una famiglia di devoti metodisti. Il padre, Levi Horton Mudgett, ufficiale postale, era un uomo violento e autoritario al quale la moglie era totalmente sottomessa. Hermam crebbe pensando che tutte le donne si comportassero allo stesso modo. Grazie anche al fascino e alla capacità di influenzare le persone che dimostrò fin da giovane, riuscì sempre a ottenere fiducia e cieca obbedienza dalle sue amanti, spesso tramutate in complici.
Come la maggior parte dei serial killer, da ragazzo si divertiva a torturare e smembrare animali randagi (uno dei tre "segnali di avvertimento" elencati nella famosa Triade di McDonald). Il grande interesse che mostrava per l’anatomia avrebbe potuto aprirgli le porte di una splendida carriera da dottore, ma si rivelò ben presto un alunno svogliato e un precoce truffatore.
Nel 1878 si sposò con Clara Lovering, da cui ebbe un figlio. A 24 anni venne espulso dalla University of Michigan Medical School per trafugamento di cadavere e frode: sfigurava i corpo che rubava al laboratorio dell’Università per farli passare per parenti deceduti in un incidente e intascava le loro assicurazioni sulla vita.
Nel 1886 si trasferì da solo vicino Chicago, cambiò nome in Henry Howard Holmes (da qui l'H.H. Holmes con cui è normalmente conosciuto) e prese di nuovo moglie. Grazie a una falsa laurea in medicina della Ann Arbor in Michigan, trovò lavoro presso una farmacia gestita dalla anziana Signora Holton, che doveva assistere il marito gravemente malato di cancro. Sempre cordiale, premuroso ed estremamente competente con tutti i clienti, soprattutto di sesso femminile, Holmes inventava "pozioni miracolose" che incrementavano gli affari della farmacia.
La signora Holton, rimasta vedova, gli cedette l’attività in cambio di un vitalizio che non le fu mai pagato. Prima che potesse agire legalmente contro "dottore", scomparve insieme alla figlia, ufficialmente trasferitesi entrambe in California.
H.H. Holmes: Il Castello degli Orrori
H.H. Holmes trattava la moglie Myrta come una serva e la considerava di intralcio alla nuova vita che voleva iniziare. Se ne sbarazzò presto, spedendola dai genitori, dopo averla messa incinta. I due non si rividero più, pur continuando a essere sposati.
Grazie agli illeciti introiti ottenuti con i "portentosi medicamenti" e a svariate frodi, Holmes cominciò la costruzione di un elegante edificio di tre piani, aiutato da un altro truffatore senza scrupoli, Benjamin Pitezel. Il primo piano fu occupato da negozi esclusivi, compresa la farmacia, mentre il resto dell’immobile fu trasformato in una trappola mortale per gli ignari ospiti della Grande Esposizione di Chicago del 1892, inaugurata per i 400 anni dalla scoperta dell’America.
Il Castello Holmes, come fu chiamato, era tutto un susseguirsi di stanze e passaggi segreti. Vi erano perfino camere a gas, isolate acusticamente, dotate di occhi magici dai quali il sedicente dottore, eccitandosi, spiava l’agonia delle sue vittime. Ancora in vita o da morte, conduceva su di loro atroci esperimenti con sofisticatissime attrezzature chirurgiche, cercando, per esempio, un modo per allungare le ossa.
Neanche da morte trovavano pace: quando i cadaveri non erano gettati in cantina nella fossa piena d’acido o nel forno crematorio, i loro scheletri finivano in esposizione nelle Università di Medicina.
Nel 1890 Holmes, tramite un annuncio sui giornali, reclutò un nuovo socio che avrebbe dovuto aiutarlo nella gestione degli affari, Ned Conner. Ben presto trovò più interessante la compagnia della sua bellissima moglie, Julia Smythe. La signora Conner invitò a vivere a Chicago la sorella diciottenne, Gertie, alla quale ben presto Holmes rivelò l’intenzione di sposarla dopo aver divorziato, ottenendo solo che la ragazza fosse rispedita a casa dei suoi. Il sedicente dottore tornò allora a corteggiare Julia, stavolta con successo.
Solo quando la donna rimase incinta, Ned Conner chiese il divorzio.
H.H. Holmes trattava la moglie Myrta come una serva e la considerava di intralcio alla nuova vita che voleva iniziare. Se ne sbarazzò presto, spedendola dai genitori, dopo averla messa incinta. I due non si rividero più, pur continuando a essere sposati.
Grazie agli illeciti introiti ottenuti con i "portentosi medicamenti" e a svariate frodi, Holmes cominciò la costruzione di un elegante edificio di tre piani, aiutato da un altro truffatore senza scrupoli, Benjamin Pitezel. Il primo piano fu occupato da negozi esclusivi, compresa la farmacia, mentre il resto dell’immobile fu trasformato in una trappola mortale per gli ignari ospiti della Grande Esposizione di Chicago del 1892, inaugurata per i 400 anni dalla scoperta dell’America.
Il Castello Holmes, come fu chiamato, era tutto un susseguirsi di stanze e passaggi segreti. Vi erano perfino camere a gas, isolate acusticamente, dotate di occhi magici dai quali il sedicente dottore, eccitandosi, spiava l’agonia delle sue vittime. Ancora in vita o da morte, conduceva su di loro atroci esperimenti con sofisticatissime attrezzature chirurgiche, cercando, per esempio, un modo per allungare le ossa.
Neanche da morte trovavano pace: quando i cadaveri non erano gettati in cantina nella fossa piena d’acido o nel forno crematorio, i loro scheletri finivano in esposizione nelle Università di Medicina.
Nel 1890 Holmes, tramite un annuncio sui giornali, reclutò un nuovo socio che avrebbe dovuto aiutarlo nella gestione degli affari, Ned Conner. Ben presto trovò più interessante la compagnia della sua bellissima moglie, Julia Smythe. La signora Conner invitò a vivere a Chicago la sorella diciottenne, Gertie, alla quale ben presto Holmes rivelò l’intenzione di sposarla dopo aver divorziato, ottenendo solo che la ragazza fosse rispedita a casa dei suoi. Il sedicente dottore tornò allora a corteggiare Julia, stavolta con successo.
Solo quando la donna rimase incinta, Ned Conner chiese il divorzio.
H.H. Holmes: Al Castello Holmes neanche i morti trovano pace Proprio quando poteva avere Julia tutta per sé, H.H. Holmes se ne disamorò. Le disse che avrebbe divorziato da Myrta per sposarla a patto che accettasse di abortire, offrendosi di eseguire personalmente l’operazione. Durante la Vigilia di Natale del 1891 la narcotizzò e la uccise, affidò poi il suo cadavere a Charles M. Chappell, dotato di un’insolita abilità nell'articolare gli scheletri destinati a essere esposti presso rinomate scuole di medicina. Quello di Julia finì all’Hahnemann Medical College. La signora Chappell non fu l’unica amante di Holmes a scomparire tragicamente. Durante l’estate del 1891 Benjamin Pitezel, mentre si trovava in un sanatorio per alcolizzati a Dwight (Illinois), aveva conosciuto una graziosa stenografa, Emeline Cigrand. La ragazza su suo invito fu assunta da Holmes, che se ne invaghì. La conquistò con gioielli, galanterie di ogni tipo e la solita promessa che l’avrebbe sposata una volta ottenuto il solito divorzio da Myrta. Nelle lettere che scriveva a casa, le chiese di chiamarlo con il nome di Robert E. Phelps, perciò nessuno la cercò al Castello, dove morì soffocata. Il suo amante la richiuse con una scusa dentro una camera blindata e si masturbò mentre l’ascoltava urlare ed esalare gli ultimi respiri. Anche il suo scheletro passò per le abili mani di Chappell e fu venduto alla La Salle Medical School. Simile sorte capitò alla bella e ingenua diciassettenne Jennie Thompson, i cui resti scarnificati finirono alla University of Illinois Medical School. Non andò meglio a un’altra dipendente di Castello Holmes, che morì in una camera a gas insieme alla sorella e alla figlia che aveva avuto da Pat Quinlan, un collega sposato che non voleva raccontasse della loro relazione alla moglie. I medici che comprarono le loro spoglie, furono particolarmente felici di essersi procurato lo scheletro di un bambino. Furono molte le donne che, lavorando per Holmes, lo arricchirono scomparendo prematuramente: l’uomo, che spesso diventava loro amante prima di ucciderle, pretendeva infatti che le sue dipendenti stipulassero a suo nome una polizza assicurativa di 5.000 dollari. Se poi riusciva a guadagnare anche vendendo il loro scheletro, era ancora più felice di averle assunte. E spedite senza rimorsi al Creatore.
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