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Dossier Henry Lee Lucas

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Messaggio Da Angelodiluce Mar Apr 20, 2010 2:52 am

Henry Lee Lucas e La Casa della Preghiera
Di nuovo sulla strada senza un quattrino. Incrociarono il loro cammino con un predicatore di Stoneburg, il Reverendo Ruben Moore, che li accolse nella sua povera comunità religiosa, “La Casa della Preghiera”.
Becky imparò diversi mestieri, ma soprattutto cominciò a riflettere sulla sua vita alla luce degli insegnamenti cristiani. Riallacciò i rapporti con Kate Rich. Le discussioni con Henry sulla loro vita senza futuro e sulla sua volontà di redimersi divennero sempre più violente. Henry capì che era pericoloso rimanere lì, così partirono per la Florida, dove Becky voleva tornare.

Nell’agosto del 1982 giunsero alla periferia di Demon County, in Texas, e lì, dopo un’ennesima accesa discussione, Henry uccise Becky a coltellate, poi ne stuprò il cadavere.

Senza soldi, tornò nella comunità religiosa di Moore, dicendo che Becky era scappata con un camionista. Kate Rich, che frequentava la comunità, non credeva alla sua versione. Con una scusa lui riuscì allora a portarla su una strada deserta, e lì l’ammazzò a coltellate, poi la stuprò. La notte stessa tornò sul luogo del delitto, smembrò il cadavere e stipò i pezzi in sacchi d’immondizia. Fino all’alba rimase di fronte al grande forno della comunità a bruciare i resti, per poi sparire rubando l’auto del reverendo.

I parenti della Rich avvertirono della scomparsa della donna lo sceriffo della zona, Bill Conway. Nel frattempo Henry Lee Lucas era scappato in California, rifugiandosi imprudentemente dagli Smart. La polizia riuscì ad arrestarlo, però non poté trattenerlo senza prove e lui tornò a viaggiare in lungo e largo, lasciandosi dietro una scia di sangue, prima di tornare scioccamente dal reverendo Moore, che nel frattempo era stato interrogato dallo sceriffo. Nella Casa della Preghiera avvenne l’arresto.

Henry Lee Lucas & Ottis Toole: processo e confessioni
All’inizio Henry non ebbe alcuna intenzione di confessare il delitto di Kate Rich, né tantomeno di far luce sulla scomparsa di Becky. Ma il 15 giugno del 1983, chiamò a gran voce dalla cella in cui era rinchiuso. Disse che una luce aveva riempito la sua stanza e voleva confessare tutto.
La lista degli omicidi dei quali si dichiarò colpevole divenne sempre più lunga. In un primo tempo ne confessò 77 in 19 stati.
In Texas giunsero inquirenti dagli altri Stati, per appurare il coinvolgimento di Henry in molti delitti rimasti risolti. La lista crebbe a dismisura fino a dimensioni spaventose.
Henry Lee Lucas aveva confessato circa 600 omicidi in 26 stati, molti dei quali commessi con Ottis Toole al tempo del loro incontro e della Mano della Morte.
Toole, al tempo della confessione di Lucas, era già in carcere in Florida. Non fu preoccupato di essere coinvolto e perdonò a Henry anche l’uccisione della nipotina Becky.

Il processo a loro carico, lungo e complesso, si risolse con la condanna a cinque ergastoli consecutivi per Ottis Toole, e alla condanna a morte più svariate condanne al carcere a vita per Henry Lee Lucas.
Nel 1998, poco prima che fosse eseguita l’esecuzione di Lucas, l’allora governatore del Texas, George W. Bush Jr., commutò la condanna a morte in una condanna di carcere a vita.

Henry Lee Lucas morì per un attacco cardiaco nella sua cella, ad Huntsville Prison, Texas, nel 2001.
Ottis Toole morì invece nel 1996 a causa di una cirrosi epatica che lo stava consumando da tempo
Dossier Henry Lee Lucas Henry-lee-lucas-07Lucas & Toole: Quante sono le vittime?
La paternità di Lucas negli omicidi da lui confessati è un problema che rimarrà insoluto per sempre. Il processo che emise la condanna a morte lo dichiarò colpevole di nove omicidi.
Ma i dubbi e le incertezze rimangono. A complicare le cose è lo stesso Henry, un uomo incline alla mistificazione, al raggiro, alla contraddizione, alla bugia iperbolica e alla ritrattazione.

Quando cominciò la sua confessione nel giugno del 1983, sembrava che molti casi fino ad allora insoluti potessero finalmente trovare una chiara conclusione. Gli inquirenti di diversi Stati si precipitarono in Texas, per seguire le sue dichiarazioni, ma lui cadeva in contraddizione (si era dato la colpa di omicidi che erano avvenuti nello stesso periodo ma in Stati diversi), cominciò ad attribuirsi la paternità di alcuni assassini avvenuti in Canada. Arrivò a rivendicare omicidi in Spagna e Giappone, sebbene non c’è alcuna prova che lui abbia mai lasciato gli Stati Uniti.
Una volta assicurò che era andato in Guyana, e che aveva personalmente rifornito il famigerato reverendo Jim Jones del cianuro che il capo carismatico della setta del “Tempio del Popolo” aveva usato per compiere, nel 1978, il più grande suicidio collettivo di massa dell’era contemporanea.

Le autorità pensarono che Henry fosse un reo confesso compulsivo, un megalomane, o che mirasse a ottenere qualcosa.
In seguito, cominciò a ritrattare, gli omicidi non erano più seicento, ma cinquecento, poi solo trecentocinquanta.
Ai visitatori e ai giornalisti che lo andavano a trovare in prigione e gli chiedevano di Becky, lui ripeteva che la ragazza era scappata con un camionista. Dichiarò che era stato costretto a confessare tutta quella mole di crimini, per poi ritornare a confermare alcune deposizioni che aveva precedentemente sconfessato.
Per un lungo periodo affermò che l’unica sua vittima era stata sua madre, Viola.
La stessa confessione riguardante il culto della “Mano della Morte” lascia profonde titubanze negli inquirenti. Gli anni della terribile coppia venuta dall’inferno, dei vagabondaggi di Henry dopo l’uccisione di Kate Rich rimangono per buona parte oscuri.

Le indagini condotte dalla polizia del Texas, congiuntamente ai risultati delle indagini svolte in Florida, dicono che alla coppia Henry Lee Lucas & Ottis Toole si potrebbero attribuire circa centotto omicidi, senza contare quelli eseguiti in modo autonomo.
Altri studiosi, più cauti, riducono il numero degli omicidi a 90.
Addirittura, l’esperto di serial killer Robert Ressler crede che Henry possa essere responsabile di circa cinque omicidi.
Da parte sua, Ottis Toole fece delle confessioni riguardo il periodo di attività con Henry Lucas, che nel frattempo stava “cantando” in una prigione del Texas. Ottis confessò 25 omicidi in 11 stati, e 108 omicidi in collaborazione con Lucas.

Sotto una nebbia fatta di mancanza di prove e testimonianze, e resa ancora più impenetrabile dall’ambiguità e dalla morte di Lucas, si celano anni di terrore, le morti abominevoli di vittime innocenti, che si accumulano in un virtuale mattatoio a cielo aperto, un carnaio del quale non conosceremo mai le vere dimensioni.

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