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Inni orfici

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Messaggio Da Angelodiluce Mar Nov 03, 2009 5:16 pm

si tratta di un libro di culto preparato nel I o II secolo d.C.‚ in Asia Minore‚ da un’associazione di devoti a Dioniso, composto da 87 inni‚ ciascuno dei quali dedicato a una divinità, e ogni preghiera è accompagnata da un profumo. La mitologia viene profondamente intrisa di filosofia stoica e neoplatonica.
Ciascun inno è dedicato a una divinità ed è accompagnato da un profumo, visto che l'associazione dionisiaco-orfica rifiuta i sacrifici cruenti . Mentre i fedeli pregano il Cielo o la Morte, viene diffuso nell'aria il profumo d'incenso, mentre pregano la Notte, quello di torce, mentre pregano Zeus, quello di storace, mentre pregano Posidone, quello di mirra.
. Il termine "orfismo" è una comoda semplificazione per indicare un insieme di miti e credenze, la ricerca di un certo tipo di vita, il divieto di sacrifici cruenti, la fede nell'anima custodita nel corpo per scontare le proprie colpe, la punizione dopo la morte per i profani e la beatitudine per gli iniziati, nonché altri elementi tradizionalmente collegati a Orfeo. Non vi è infatti alcuna traccia di un movimento religioso chiamato “orfico” nell’antichità.
Gli dèi della misteriosa associazione dionisiaca hanno pochissimo a che vedere con quelli di Omero. Qui non c'è Apollo che scaglia frecce mortali nel campo dei Greci; ne Ermes che accompagna Priamo nella notte; ne Atena che sorride e accarezza con la mano Ulisse. Molti dèi si fondono e si identificano tra loro: Zeus è anche Pan e Sabazio, Eracle è anche il Sole, Artemide è anche Ecate. Tutti hanno molti nomi; la mitologia viene profondamente intrisa di filosofia stoica e neoplatonica. Nasce così un testo densissimo di temi teologici, simbolici e mitici, dove la forza del pensiero viene portata fino alla vertigine. Niente è raccontato, niente è spiegato. Tutte le idee, i sentimenti, le sensazioni, gli scorci mitici, le allusioni cultuali sono assaliti da un possente slancio estatico, da una furia vocativa, che sale verso l'alto, là dove abitano gli dèi, ognuno dei quali è tutti gli dèi.
Secondo la tradizione, Orfeo era originario della Tracia, figlio della musa Calliope e di Eagro. Altre tradizioni pongono Apollo come padre e Polinnia o Menippe come madre. La dolcezza del suo canto aveva il potere di incantare gli dèi, gli uomini, gli animali e tutta la natura: Admeto rimpiange di non essere assistito dalla lingua e dal canto di Orfeo per poter ingannare con inni Persefone.
La sua sposa, Euridice, muore infatti per un morso di serpente e Orfeo discende nell'Ade per ricondurla sulla terra; vi è quasi riuscito, ma si volge a guardarla e così la perde per sempre. Quando viene ucciso dalle Bassaridi la sua testa, staccata dal corpo, continua a cantare. Museo, figlio di Luna o Elena, è discepolo di Orfeo. I due sono spesso ricordati insieme: Orfeo ha insegnato agli uomini le iniziazioni e a non macchiarsi di sangue, Museo la cura delle malattie e gli oracoli.

riportiamo qui alcuni degli 87 Inni:



Inno orfico a Sole

Ascolta, beato, tu che hai l'eterno occhio che tutto vede,
Titano di luce d'oro, Iperione, luce del cielo,
da te stesso generato, instancabile, dolce vista dei viventi,
a destra genitore dell'aurora, a sinistra della notte,
che temperi le stagioni, danzando con piedi di quadrupede,
buon corridore, sibilante, fiammeggiante, splendente, auriga,
che dirigi il cammino con i giri del rombo infinito,
per i pii guida di cose belle, violento con gli empi,
dalla lira d'oro, che trascini la corsa armoniosa del cosmo,
che indichi le azioni buone, fanciullo che nutri le stagioni,
signore del cosmo, suonatore di siringa, dalla corsa di fuoco, ti volgi in cerchio,
portatore di luce, dalle forme cangianti, portatore di vita, fecondo Paian,
sempre giovane, incontaminato, padre del tempo, Zeus immortale,
sereno, luminoso per tutti, del cosmo l'occhio che tutto circonda,
che ti spegni e ti accendi di bei raggi splendenti,
indicatore di rettitudine, che ami i rivi, padrone del cormo,
custode della lealtà, sempre supremo, per tutti d'aiuto,
occhio di rettitudine, luce di vita; o tu che spingi i cavalli,
che con la sferza sonora guidi la quadriga:
ascolta le parole, e agli iniziati mostra la via soave.

da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Inno orfico alla Luna Ascolta, dea regina, portatrice di luce, Luna divina, Mene dalle corna di toro, che corri di notte, ti aggiri nell'aria, notturna, portatrice di fiaccole, fanciulla, Mene dai begli astri, crescente e calante, femmina e maschio, splendente, ami i cavalli, madre del tempo, portatrice di frutti, luminosa, triste, che rischiari, ti accendi di notte, che tutto vedi, ami la veglia, ti circondi di begli astri, godi della tranquillità e della notte felice, Lampetie, dispensatrice di grazia, porti a compimento, ornamento della notte, guida degli astri, dall'ampio manto, dal moto circolare, fanciulla sapientissima, vieni, beata, benevola, dai begli astri, del tuo splendore rifulgente, salvando i tuoi nuovi supplici, fanciulla. da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli Inno orfico a Ecate

Ecate
protettrice delle strade celebro,
trivia, amabile,
celeste e terrestre e marina,
dal manto color croco,
sepolcrale, baccheggiante, con le anime dei morti,
figlia di Perse,
amante della solitudine, superba dei cervi,
notturna, protettrice dei cani,
regina invincibile,
annunciata dal ruggito delle belve, senza cintura, d'aspetto imbattibile,
domatrice di tori, signora che custodisce tutto il cosmo,
guida, ninfa, nutrice dei giovani, frequentatrice dei monti,
supplicando la fanciulla di
assistere alle pie celebrazioni
benevola verso il bovaro sempre con animo gioioso.

da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli













Inno orfico a Proteo

Invoco Proteo, che ha le chiavi del mare,
primigenio, che ha reso manifesti i principi di ogni natura
mutando la sacra materia secondo figure multiformi,
da tutti onorato, dai molti consigli, che conosce le cose che sono
e quante erano prima e quante saranno ancora in avvenire;
avendo infatti tutto, si trasforma, lui e nessun altro
degli immortali che hanno la sede nell'Olimpo nevoso
e il mare e la terra e volano nell'aria;
tutto infatti in Proteo la prima natura ha disposto.
Ma, padre, vieni ai celebranti con santi propositi
mandando un compimento di vita felice, buono nelle opere.

da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciarelli








Inno orfico a Zeus Zeus molto onorato, grande Zeus indistruttibile, a te noi offriamo questa testimonianza liberatrice e questa preghiera. O re, attraverso il tuo capo apparvero queste cose divine, la dea madre terra e le erte cime dei monti e il mare e tutto quanto il cielo dentro racchiude. Zeus Cronio, con lo scettro, Kataibates, dall'animo forte, di tutto generatore, principio di tutto e di tutto fine, che scuoti la terra, che accresci, che purifichi, che tutto scuoti, Lampeggiante, Tonante, Folgoratore, Zeus che fai germogliare; dalle forme svariate, ascoltami, concedi salute perfetta e la dea Pace e fama irreprensibile di ricchezza. da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli Inno orfico a Hermes

Ascoltami, Hermes,
messaggero di Zeus, figlio di Maia
dal cuore indomabile. Ascoltami,
giudice nelle gare, signore dei mortali,
benevolo, scaltro, messaggero dall'agile passo
e dai calzari alati, amico degli uomini,
araldo per i mortali.
Ascoltami, tu
che gioisci degli esercizi ginnici e dei sottili inganni;
tu che porti i serpenti e rechi ogni annuncio e proteggi i guadagni;
tu, liberatore dall'angoscia,
che hai nelle mani le armi irreprensibili della pace.
Ascoltami, dio del Corico,
beato, provvido, eloquente,
aiuto nelle opere,
amico dei mortali nelle necessità:
tu, arma terribile e veneranda per gli uomini,
ascolta la mia supplica e concedimi in sorte
un alto compimento della vita
nelle azioni, nelle grazie del discorso e nel ricordo.



La poesia del mondo. Lirica d’Oriente e d’Occidente, Guanda 2003



Inno orfico a ERA

Racchiusa nei grembi cerulei, aereiforme,
Era di tutto sovrana,
beata compagna di Zeus,
che offri ai mortali brezze gradevoli
che nutrono la vita,
madre delle piogge,
nutrice dei venti, origine di tutto.
Senza di te nulla conobbe affatto la natura della vita;
perché, mescolata all'aria santa, a tutto partecipi;
infatti tu sola tutto domini e su tutto regni,
agitata sull'onda con sibili d'aria.
Ma, dea beata, dai molti nomi,
di tutto sovrana,
vieni benevola rallegrandoti nel bel volto.

da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciarelli





Profuno di cielo. Incenso Cielo genitore di tutto, parte per sempre indistruttibile del cosmo, antico, principio di tutto e di tutto fine. cosmo padre, che ti avvolgi come sfera attorno alla terra, dimora degli DEI beati, che cammini con vortici di rombo, custode celeste e terrestre che tutto circondi, che hai nel petto l'intollerabile necessità della Natura, scuro, indomito, svariato, dalle forme cangianti, che tutto vedi, che hai Crono per figlio, beato demone supremo, ascoltae porta vita santa al nuovo inziato. da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli Inno orfico a Dioniso

Invoco Dioniso dall'urlo profondo, baccante;
Dioniso primogenito, dalla doppia natura,
nato tre volte, signore del baccanale.
Invoco Dioniso feroce, innominabile, nascosto,
che ha due corna e duplice forma;
invoco Dioniso coperto d'edera, dal volto di toro, caro ad Ares,
dio dell'esultanza, venerabile;
invoco Dioniso mangiatore di carne cruda,
triennale, portatore d'uva, vestito di foglie.
Sapiente dal buon consiglio
che nascesti dagli amori segreti di Zeus e Persefone,
dio immortale: ascolta, beato, la nostra voce,
e dolce, benevolo, ispiraci
con animo ben disposto insieme
alle tue nutrici dalle belle cinture.



La poesia del mondo. Lirica d’Oriente e d’Occidente, Guanda 2003











Inno orfico all’Etere, profumo di croco

O tu che hai l'eccelsa forza per sempre indistruttibile di Zeus,
parte degli astri, del Sole e della Luna,
che tutto domi, spirante fuoco, scintilla per tutti i viventi,
Etere che splendi in alto, elemento ottimo del cosmo,
o germoglio splendente, apportatore di luce, rilucente di stelle,
invocando ti supplico di essere temperato e sereno.

da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciarelli
















Agli Astri. Profumo di aromi Degli astri splendenti invocherò il sacro splendorecon voci conformi al rito chiamando i démoni santi. Astri celesti, cari figli della notte nera, che vi muovete in giro con vortici circolari correndo intorno. Scintillanti, di fuoco, genitori di tutto sempre, determinate il destino essendo guide di ogni destino, regolate il sentiero divino degli uomini mortali, sorvegliate le zone dalle sette luci, vagate nell'aria, celesti e terrestri, dalla corsa di fuoco, eternamente indistruttibili, illuminate sempre il manto oscuro della notte, risplendenti di scintillii, benevoli e notturni; venite ai sapienti cimenti del sacro ritocompiendo la corsa valorosa per imprese gloriose. da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli Inno orfico a Eracle. Profumo d’incenso

Eracle d'animo vigoroso, di grande forza, prode Titano,
dalle mani potenti, indomito, ricco di fatiche gagliarde,
dalle forme cangianti, padre del tempo, eterno e benevolo,
indicibile, d'animo selvaggio, molto pregato, onnipotente,
che hai un cuore che tutto vince, forza grande, arciere, indovino,
che tutto divori, di tutto generatore, fra tutti supremo, di tutti soccorritore,
che per i mortali hai dato la caccia e posto fine alle specie feroci,
desiderando la pace che nutre i giovani splendidamente onorata,
che da te stesso nasci, infaticabile, il migliore germoglio della Terra,
lampeggiante di scaglie primigenie, Paion di gran nome,
che intorno al capo porti l'aurora e la nera notte,
passando attraverso dodici lotte da oriente ad occidente,
immortale, esperto, infinito, incrollabile;
Vieni, beato, recando tutti i sollievi alle malattie,
scaccia le malvagie sciagure agitando il ramo nella mano,
e manda via le Chere penose con velenose frecce alate.
La poesia del mondo. Lirica d’Oriente e d’Occidente, Guanda 2003
Alla natura, profumo di aromi

O Natura, dea madre di tutto, madre dalle molte risorse,
operosa, augusta, demone che molto costruisci, signora,
domatrice di tutto il mondo, indomita, timoniera, tutta splendente,
onnipotente, sempre onorata, demone superiore a tutti,
imperitura, primigenia, celebrata, doni gloria,
imperitura, primigenia, celebrata, doni gloria,
notturna, dalle molte costellazioni, portatrice di luce, difficile a contenere,
che coi talloni volgi senza rumore l'orma dei piedi,
santa, tra i numi ordinatrice e fine infinito,
comune a tutti, tu sola non partecipi di nessuno,
padre di te stessa, senza padre, virtù, gioiosa, grandissima,
fiorente, intreccio, amicizia, complessa, valente,
guida, regolatrice, portatrice di vita, fanciulla che tutto nutri,
autosufficiente, Giustizia, fra le Grazie Persuasione dai molti nomi,
custode dell'etere, della terra e del mare,
amara ai dappoco ma dolce a chi ti obbedisce,
di tutto sapiente, tutto doni, ti prendi cura, di tutto sovrana,
generosa nutrice opulente e dissolutrice di ciò che è maturato.
Tu di tutto padre, madre, nutrice e allevatrice,
acceleri i parti, beata, ricca di semi, impulso delle stagioni,
aiuti tutte le arti, plasmatrice, molto costruisci, demone marino,
eterna, che produci il movimento, esperta, molto accorta,
che con turbine perenne volgi la corrente veloce,
del tutto liquida, circolare, che continuamente ti trasformi,
dal bel trono, onorata, che sola compi ciò che è stato deciso,
fra coloro che portano lo scettro in alto la più potente cupa tonante,
intrepida, che tutto domi, sorte destinata, spirante fuoco,
vita eterna e provvidenza immortale;
tutte le cose sono tue; tu sola infatti tutte queste cose produci.
Ma, dea ti supplico nelle stagioni felici
di portare pace, salute, incremento di tutte le cose.

da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciarelli
A Pan. Profumi vari Pan invoco possente, pastorale, il tutto del cosmo: cielo e mare e terra di tutto sovrana e fuoco immortale. Queste cose infatti sono membra di Pan. Vieni, beato, tu che danzi, che corri, che regni con le Stagioni, dalle membra caprine, baccante, invasato, che vivi all'aria aperta, che tessi l'armonia del cormo col canto giocoso, che proteggi dalle apparizioni, terribile fra le paure umane, che ti rallegri di caprai e bovari alle sorgenti, tu che vedi lontano, cacciatore, amico di Eco, che danzi con le Ninfe, che tutto produci, di tutto genitore, demone dai molti nomi, signore del cosmo, che dai incremento, che porti la luce, fecondo Paian, che ti rallegri degli antri, dall'ira profonda, vero Zeus armato di corna. Su di te infatti è fissata la distesa sterminata della terra, e si ritira l'acqua dalla corrente profonda del mare infaticabile e l'Oceano che cinge con le acque tutt'intorno la terra, tu parte aerea di nutrimento, scintilla per i viventi e occhio di fuoco sul capo leggerissimo. Infatti queste cose divine camminano, svariate, ai tuoi ordini; con i tuoi disegni trasformi la natura di tutto alimentando la stirpe degli uomini nell'universo infinito. Ma, beato, baccante, invasato, vieni alle libagioni conformi al rito, concedi un buon compimento di vita allontanando ai confini della terra la follia panica. da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli Inno orfico a Crono. Profumo d’incenso

Sempre fiorente,
padre degli dei beati e degli uomini,
dai vari espedienti, incorrotto,
di grande forza, prode Titano,
che tutto esaurisci
e al contrario tu stesso accresci
che hai legami infrangibili nel cosmo infinito,
Crono generatore assoluto dell'eternità,
Crono dal vario parlare,
germoglio di Terra e Cielo Stellato,
nascita, crescita, diminuzione,
sposo di Rea, augusto Prometeo,
che abiti in tutte le parti del cosmo,
capostipite, dai disegni tortuosi,
ottimo: ascoltando la voce supplice
manda un felice termine di vita
sempre irreprensibile. da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli




Inno orfico a Rea. Profumo d’aromi

Rea venerabile,
figlia del multiforme Protogono,
che metti il carro dalle sacre ruote
sugli uccisori di tori,
accompagnata dai timpani,
che ami il delirio,
fanciulla risonante di bronzi,
madre di Zeus egiogo
signore dell'Olimpo,
da tutti onorata, dalle forme splendenti,
beata compagna di Crono,
che ti diletti dei monti
e degli spaventosi urli dei mortali,
Rea di tutto sovrana,
che susciti il tumulto di guerra,
dall'animo forte,
ingannatrice, salvatrice,
liberatrice, origine prima,
madre degli dei e degli uomini mortali;
da te infatti derivano e la terra e l'ampio cielo in alto
e il mare e i venti; amante della corsa, aeriforme:
vieni, dea beata, salvatrice con benevolo consiglio
portando pace con ricchi beni,
mandando brutture e morti ai confini della terra.

da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli





ANTARES


______________________________________________________________________________________________
Bibliografia:
http://www.liberonweb.com/asp/libro.asp?ISBN=8804476613
Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli
La poesia del mondo. Lirica d’Oriente e d’Occidente, Guanda 2003
http://it.wikipedia.org/wiki/Codici_di_Nag_Hamm%C3%A2di
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