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    L'illuminazione non esiste

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    L'illuminazione non esiste Empty L'illuminazione non esiste

    Messaggio Da Angelodiluce Mar Set 28, 2010 11:16 am

    da “Nessuno nasce, nessuno muore. Insegnamenti di Nisargadatta Maharaj”

    (a cura di Ramesh Balsekar – Edizioni Il punto d’incontro, 1992)

    °°°

    Maharaj dice spesso che pochissimi di coloro che vengono da lui sono
    novizi nel campo della conoscenza spirituale. Generalmente sono
    persone che hanno viaggiato in lungo ed in largo in cerca della
    conoscenza, che hanno letto molti libri, incontrato molti Guru e che
    hanno una certa idea del tutto, ma raramente una chiara visione di ciò
    che hanno cercato.

    Molti di essi non esitano a riconoscere che tutti i loro sforzi si
    sono dimostrati vani e che si sentono frustrati e delusi. Ci sono
    alcuni che si chiedono persino se hanno rincorso una semplice
    illusione. Comunque, a dispetto di tutta la loro frustrazione e
    depressione, sembra che sappiano che la vita ha un significato ultimo.
    Maharaj è profondamente interessato a questi visitatori e ha una
    particolare disponibilità per essi, ma ignora totalmente coloro che
    vengono da lui per vana curiosità o con lo scopo di poter poi parlare
    di lui ad una festa con l'attitudine "sono più santo di te" o forse
    con condiscendenza.

    Infine, c'è un tipo di persone - gli intellettuali cotti a metà - che
    vengono da Maharaj a mettere alla prova la loro "conoscenza"
    accumulata e quando rispondono alla solita domanda di Maharaj sul loro
    retro terra spirituale, costoro raramente tralasciano di menzionare,
    con orgoglio, la lunga lista di libri che hanno studiato e di santi e
    saggi che hanno incontrato.

    Maharaj riceve queste informazioni con un sorriso birichino e potrebbe
    dire qualcosa che gonfierebbe ulteriormente il loro ego. Per esempio
    potrebbe dire: Bene, allora oggi avremo una conversazione
    insolitamente elevata. Oppure potrebbe dire:

    Bene, devo dire che oggi siamo tutti onorati dalla tua presenza e
    potremmo imparare qualcosa di nuovo. O potrebbe dire: Ho studiato
    soltanto sino alla quarta elementare ed ora eccoti qui, laureato in
    filosofia con tutte le Upanishad sulla punta delle dita; com' è
    gratificante! Mentre le discussioni procedono, ci sarà una vasta gamma
    di reazioni da parte di questi luminari. Alcuni di essi inizieranno
    dal campo di conoscenza in cui si considerano più o meno allo stesso
    livello di Maharaj. Poi, nel giro di pochi minuti, l'enorme differenza
    diventerà così ovvia che cominceranno ad adottare un atteggiamento di
    umiltà ascoltando, piuttosto che parlando. Presto realizzano quanto è
    vuota la loro pedanteria e la pignoleria delle loro teorie e dei loro
    concetti.

    Un mattino, arrivò da Maharaj una donna Europea. Lodò profusamente il
    libro Io Sono Quello e disse che era una grande fortuna essere in
    grado di porgere i suoi omaggi a Maharaj, di persona. Aveva viaggiato
    in lungo ed in largo, aveva incontrato molti insegnanti spirituali, ma
    non aveva mai sentito di avere trovato ciò che stava cercando ed era
    ora sicura che la sua ricerca era finalmente terminata ai piedi di
    Maharaj.

    Evidentemente aveva avuto alcune "esperienze" che altri Guru avevano
    probabilmente catalogato come prova del suo "progresso" spirituale.
    Ella cominciò a narrare queste esperienze a Maharaj molto
    dettagliatamente. Maharaj ascoltò ciò che stava dicendo per alcuni
    minuti e poi la interruppe chiedendo:

    Dimmi, chi ha avuto queste esperienze? Chi si è sentita compiaciuta da
    queste esperienze? In assenza di che cosa queste esperienze non
    sarebbero affatto sorte? Esattamente, dove compari tu in queste
    esperienze? Durante questo periodo piuttosto lungo di addestramento
    spirituale, qual è l'identità che sei stata in grado di scoprire come
    tu?

    Ti prego, non pensare nemmeno per un momento, disse Maharaj, che io
    intenda insultarti, ma devi veramente ottenere delle risposte chiare a
    queste domande prima di poter decidere se stai procedendo nella giusta
    direzione. Nell' attuale situazione tu sei come una bambina di cinque
    anni che sia stata abbigliata con bei vestiti e graziosi ornamenti.

    Quella stessa bambina tre anni prima avrebbe ignorato i bei vestiti e
    i begli ornamenti, o li avrebbe accettati come un fastidio forzato
    imposto dai suoi genitori, ma ora, dopo il condizionamento ricevuto
    nel frattempo, la bambina non vede l'ora di uscire per rallegrarsi
    dell' invidia delle sue piccole amiche che non possiedono quegli abiti
    eleganti.

    Ciò che è accaduto, tra l'infanzia e la fanciullezza, è esattamente
    l'ostacolo per vedere la tua vera natura. L'infante, a differenza del
    bambino, trattiene ancora la sua personalità ed identità soggettiva.
    Prima del condizionamento fa riferimento a se stesso così com'è, si
    considera semplicemente un "oggetto", non come "me", il
    conoscitore/soggetto. Pensa profondamente a ciò che ho detto. L'
    "entità" personale e l'illuminazione non possono andare insieme.

    Se, dopo ciò che ti ho detto, decidi di continuare a farmi visita, ti
    devo mettere in guardia, disse scherzosamente Maharaj: non soltanto
    non acquisirai nulla, ma perderai qualunque cosa hai "acquisito" con
    così tanto sforzo negli ultimi anni. Inoltre, perderai persino il tuo
    sé! Quindi, sei avvisata! Se continuerai a visitarmi, arriverai alla
    conclusione che non c'è "me" né "te" che cerca l'illuminazione.

    In effetti non esiste una cosa come l' "illuminazione". La percezione
    di questo fatto è in se stessa illuminazione.

    La donna sedette persa nel suo pensiero. La sovrastruttura di
    preconcetti che aveva costruito così assiduamente negli anni era stata
    scossa fin dalle fondamenta. Congiunse le mani in omaggio a Maharaj e
    chiese il permesso di fargli visita giornalmente sino a che era a
    Bombay.

    Sei la benvenuta, disse Maharaj.

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