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Messaggio Da Angelodiluce Mar Apr 20, 2010 2:43 am

Ci sono stati rapporti contrastanti circa l'estensione dell'omicidio seriale. Negli anni ottanta l'FBI sostenne che in ogni dato momento c'erano all'incirca trentacinque serial killer attivi negli Stati Uniti, indicando con ciò che i serial killer in questione avevano commesso il loro primo omicidio ma non erano ancora stati assicurati alla giustizia o fermati con altri mezzi (ad esempio, suicidio o morte naturale).
Queste cifre sono state spesso esagerate. Nel suo libro del 1990, Serial Killers: The Growing Menace, Joel Norris sostenne che esistevano cinquecento serial killer attivi negli USA in ogni dato momento, che provocavano cinquemila vittime all'anno, il che significava approssimativamente un quarto degli omicidi noti della nazione. Queste statistiche sono considerate sospette e non sostenute da prove. Alcuni hanno affermato che chi studia o scrive dei serial killer, siano essi impegnati in una professione legale o giornalisti, hanno un interesse nascosto nell'esagerare la minaccia di tali soggetti.
In termini di casi riportati, appaiono esserci molti più serial killer attivi nelle nazioni occidentali sviluppate che altrove. Diversi fattori possono contribuire a ciò:

  • Le tecniche di investigazione sono migliori nelle nazioni sviluppate. Le molteplici vittime di uno stesso soggetto vengono rapidamente individuate come collegate, quindi l'arresto del colpevole avviene più rapidamente che in una nazione dove la polizia ha generalmente meno risorse a disposizione.
  • Le nazioni sviluppate hanno mezzi di informazione altamente competitivi, quindi i casi sono riportati più velocemente.
  • Gli USA e l'Europa Occidentale hanno evitato la censura su larga scala e sancita dallo stato che i mezzi di informazione in certe altre nazioni hanno, nelle quali le storie relative a omicidi seriali sono state eliminate. Un esempio è il caso dell'Ucraina con il serial killer Andrei Chikatilo, le cui attività continuarono non citate e scarsamente investigate dalla polizia dell'ex Unione Sovietica, a causa dell'idea che solo nelle ipoteticamente corrotte nazioni capitaliste occidentali tale tipo di assassini proliferava. Dopo il crollo dell'URSS ci furono diversi rapporti prolifici su serial killer i cui crimini erano stati precedentemente nascosti dietro la Cortina di ferro.
  • Le differenze culturali potrebbero render conto di un più ampio numero di serial killer, non solo di un maggior numero di casi riportati.
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