MEDITAZIONE DELL'AMORE

Da **Angelodiluce** Gio Nov 12, 2009 2:27 am

Pensieri estinti dall’Amore,
incontrastato Regna l’Uno Onnipotente.

INIZIO DELLA MEDITAZIONE

Per iniziare a meditare, la mente:
1) fa assumere al corpo (che appare in lei stessa ed è un suo aspetto) una posizione seduta, preferibilmente con le mani sulle cosce e i palmi rivolti verso l’alto. Può comunque fargli assumere qualsiasi posizione consona alla meditazione, tranne la posizione distesa;
2) fa chiudere gli occhi;
3) si rilassa brevemente;
4) calma la respirazione e
5) inizia con la serie di richieste/domande/affermazioni.
È importante che la mente sappia che le richieste sono rivolte alla Reale Identità (Sé, Assoluto, Dio, Realtà), anche se ciò non è specificato.

MEDITAZIONE

1. Questa mente chiede la meditazione massima.
Visualizzazione: testa. Tempo: 2’-3’.
2. Questa mente si apre completamente all’Amore.
Tempo: 2’-3’.
3. Questa mente chiede l’eliminazione degli ostacoli per Amare.
Tempo: 2’-3’.
4. Questa mente chiede di consapevolizzare l’Amore.
Tempo: 2’-3’.
5. Questa mente chiede di armonizzarsi con l’Amore.
Tempo: 2’-3’.
6. Questa mente si abbandona completamente all’Amore.
Tempo: minimo 3’.
7. Sono Amore.
Tempo: minimo 5’. La mente afferma una volta: Sono Amore, e poi fa “emergere” l’Amare, anche testimoniando i propri processi (immagini, sensazioni, emozioni, pensieri…) “senza” identificazione.
8. Sussisto (come) Origine dell’Amore.
Tempo: minimo 5’, ma anche mezz’ora o più. La mente afferma una volta: Sussisto (come) Origine dell’Amore, poi lascia dissolvere le parole, le emozioni, i pensieri e la percezione di esistere per far emergere lo stato di Trascendimento. Chiaramente, non è la mente a Sussistere come Origine dell’Amore, ma in questo caso la mente esprime la verità che la Nostra Reale Identità Sussiste come Origine dell’Amore.
ISTRUZIONI BASE PER LA MEDITAZIONE

- se la mente non riesce a concentrarsi, prima di iniziare la meditazione, può seguire il respiro per quietarsi, oppure può concentrarsi su un unico pensiero sino a che non scompare;
- è consigliabile che la mente registri (CD, MP3, cassetta...) la meditazione, e poi mediti facendosi guidare dalla meditazione registrata. L'apertura degli occhi durante la meditazione per leggere le richieste diminuisce l'effetto della meditazione;
- alcune richieste o affermazioni vanno accompagnate dalla visualizzazione. Quando è indicato l’oggetto della visualizzazione, la mente lo visualizza prima di fare la richiesta e durante tutto il singolo passo della meditazione;
- la mente pronuncia le richieste/asserzioni “interiormente” (quindi “non a voce”) e senza ripeterle. Le ripete soltanto quando perde la concentrazione.
- la mente fa ogni richiesta/asserzione per il tempo indicato. I tempi proposti sono indicativi e possono essere adeguati alle esigenze, ma è meglio che la mente segua la tempistica proposta;
- dopo aver fatto la richiesta, la mente cerca di essere consapevole di star meditando e su cosa sta meditando, testimoniando ciò che avviene, per il tempo indicato;
- di solito dopo aver fatto la richiesta iniziano a manifestarsi emozioni e pensieri. È importante che la mente non “segua” le emozioni e i “pensieri”, e che non si chieda (analizzi) perché sono comparsi, ma deve “semplicemente” testimoniare come le emozioni e i pensieri si costituiscono, durano e scompaiono. Il tendere della mente a testimoniare senza identificazione i processi (emozioni, pensieri, immagini…) è di fondamentale importanza, anche perché fa maturare la sua capacità di testimoniare per giungere al “punto” in cui la stessa testimonianza si dissolve nel Trascendimento.

CONCLUSIONE DELL’ESERCIZIO MEDITATIVO
Alla fine dell’esercizio meditativo gli occhi vengono lentamente riaperti. È importante che la mente tenga presente che con la fine delle sequenze di richieste/asserzioni termina l’esercizio meditativo specifico, ma non termina l’esercizio meditativo, nel senso che i processi di consapevolizzazione avviati con la meditazione appartata vanno integrati nella quotidianità. Dopo aver riaperto gli occhi la mente deve cercare di prolungare, e aumentare, il più possibile la qualità dello stato meditativo ottenuto con la meditazione appartata attraverso l’integrazione dei suoi processi nelle attività quotidiane.

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