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Maestro spirituale

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Messaggio Da Angelodiluce Mer Dic 29, 2010 10:21 am

Il Maestro spirituale

di Lama Zopa Rimpoche

(Colophon: Questo insegnamento è stato dato nell'East Village di New York,
il 13 agosto 1999, nella fausta occasione della visita a New York di Sua
Santità il Dalai Lama. Questo estratto viene ripubblicato su licenza del
Lama Yeshe Wisdom Archive)

Come ho già detto, scopo della vita è essere di beneficio agli altri, fare
sì che il vostro corpo, parola e mente portino agli altri beneficio.
Tuttavia, ci sono diversi livelli di beneficio che possiamo offrire.
Innanzi tutto, possiamo donare agli altri la felicità di questa vita;
più importante poi è fare sì che abbiano la felicità nelle vite future,
e più importante ancora, è condurre gli altri esseri senzienti alla
completa liberazione, alla definitiva libertà da tutta la sofferenza, il
ciclo di morte e rinascita ed i tre tipi di sofferenza. Questi sono la
sofferenza del dolore, la sofferenza del cambiamento, cioè il piacere
temporaneo del samsara; e quella sofferenza che è di base alla altre due,
la sofferenza pervasiva dei composti, gli aggregati che sono controllati
dal karma e dalle afflizioni, ed il seme contaminato dei pensieri
disturbanti, che è insieme il contenitore delle sofferenze di questa
vita e la base per le sofferenze delle vite future. Il beneficio
di condurre gli altri alla completa liberazione è molto più importante
dei primi due.

Tuttavia, il beneficio più elevato e più importante che si possa offrire
agli altri esseri senzienti è il far sì che questi raggiungano la piena
illuminazione, l'ottenimento completo di tutte le qualità di cessazione e
realizzazione.

Per poter compiere questa opera in favore di tutti gli esseri senzienti in
modo perfetto, senza errori, prima dovete raggiungere voi stessi la piena
illuminazione. L'illuminazione però non si dà senza cause; dovete quindi
attualizzare i tre livelli del sentiero verso l'illuminazione: il sentiero
graduale degli esseri di capacità suprema, che dipende dall'aver
attualizzato il sentiero graduale percorso in comune con gli esseri di
capacità intermedia, che a sua volta dipende dall'aver attualizzato
il sentiero graduale preliminare percorso insieme con gli individui di
capacità inferiore.

Il poter conseguire successi nel percorso, a partire dall'inizio del
lam-rim, cioè la realizzazione della perfetta rinascita umana, fino
all'illuminazione, dipende completamente dalla radice del sentiero, la
devozione al guru.

- La devozione al Guru -

Una corretta devozione verso il guru significa vedere che il vostro
guru è buddha. Basandovi su citazioni di Buddha Vajradhara o di
Buddha Shakiamuni, sul ragionamento logico e sulle vostre esperienze
personali col guru, le qualità speciali che avete visto, occorre addestrare
la mente a guardare al vostro guru come a buddha, privo di ogni errore e
completo di tutte le qualità.

Dovete vedere come buddha tutti i maestri coi quali avete stabilito una
connessione di Dharma. Una connessione di Dharma è stabilita quando dalla
vostra parte voi riconoscete il maestro come guru e voi stessi come
discepoli, e questo anche se tutto ciò che avete ricevuto da
questo maestro fosse la trasmissione orale di un solo mantra o un solo
verso di insegnamento - sostenendo questa visione con citazioni del Buddha,
ragionamenti logici e con la vostra esperienza delle qualità particolari che
avete rilevato nel maestro. In questo modo, quindi, vedete il vostro guru
come buddha, puro.

La giusta devozione al guru, la corretta devozione per gli amici
virtuosi, vi consente di attualizzare efficacemente tutte le
realizzazioni dei vari gradi del sentiero verso l'illuminazione,
dalla perfetta rinascita umana fino alla buddhità stessa.

Sua Santità il Dalai Lama ha parlato di analizzare le qualificazioni del
guru. Le qualificazioni necessarie per insegnare il sentiero del
Piccolo Veicolo sono l'aver realizzato i tre addestramenti superiori:
moralità, concentrazione e saggezza. Per insegnare il Mahayana
occorre ancora di più, il maestro dovrebbe inoltre avere le dieci
qualità elencate nell'insegnamento del Buddha Maitreya "Ornamento per i
Sutra Mahayana" (Do-de-gyän; Mahayanasutralamkarakarika). Ora non ne farò
una traduzione parola per parola, mi limiterò a ricordarvene il senso
[vedere "La liberazione nel palmo della mano" pagg. xxx-x]. In primo luogo
[1-3] un guru Mahayana dovrebbe anch'egli aver realizzato i tre
addestramenti superiori. Inoltre, dal momento che stiamo trattando della
pratica del Dharma, [4] il maestro dovrebbe possedere maggiori buone qualità
di voi ed una più estesa conoscenza del Dharma. [5] Dovrebbe essere dotato
di perseveranza e [6] la sua santa mente dovrebbe essere ricca di
comprensione delle scritture, avendo ricevuto il lignaggio degli
insegnamenti.

Inoltre [7] il maestro dovrebbe aver realizzato la vacuità. Ho già ricordato
che il guru dovrebbe aver conseguito realizzazioni nei tre addestramenti
superiori, uno dei quali è l'addestramento della saggezza suprema; quindi
per quale motivo qui si parla nuovamente della realizzazione della
vacuità? La differenza è che qui la realizzazione della vacuità si
riferisce alla visione Prasangika Madhyamika, cioè la visione della vacuità
secondo la più elevata fra le due scuole Madhyamika, la scuola Prasangika.
Questa visione particolare della vacuità è l'unica che può sradicare la
radice stessa del samsara, quella specifica ignoranza che è causa di tutte
le altre illusioni ed il karma e la sofferenza patita dagli esseri
senzienti. Esiste una sola radice del samsara - quella ignoranza specifica
può essere recisa solo dalla visione della vacuità della Prasangika, non da
quella di qualsiasi altra scuola. Questa è la settima qualità che il vostro
maestro dovrebbe possedere.

Le ultime qualità sono [8] abilità nello spiegare il Dharma, [9] compassione
per gli studenti, e [10] non esser pigro quanto al dare insegnamenti
ed al guidare i discepoli. Un guru non dovrebbe avere
l'atteggiamento di dire "E' troppo difficile", oppure "Non mi sento di dare
insegnamenti". Anche se il guru non avesse tutte le dieci qualità, dovrebbe
averne quante più possibile.

Delle qualità del guru si parla anche nel testo "Cinquanta strofe di
devozione al guru" [versi 7-9; vedere anche il commentario di Lama Tzong
Khapa a questo testo, Adempiere tutte le speranze, pagg. 40-48] e la Guru
Puja, nella sezione in cui si lodano le qualità del guru - avere
corpo, parola e mente ben disciplinati, grande saggezza e tolleranza,
una mente sincera e lineare, libera dall'astuzia di nascondere i propri
errori, le dieci qualità interne richieste per insegnare il Supremo Yoga
Tantra e le dieci qualità esteriori richieste per insegnare i tantra
inferiori [verso 45].

- Il maestro deve dare importanza alla moralità. -

Tuttavia, sia che possiate vedere tutte queste qualità o meno, la cosa
essenziale è avere un maestro che dia importanza alla moralità. La sola
qualità basilare, importante, fondamentale da ricercare è che il maestro
dia importanza alla moralità - ai voti di pratimoksha, del bodhisattva, e,
per chi pratica il tantra, ai voti tantrici. Un maestro che non
sottolinei la condotta morale non potrà guidare i discepoli nemmeno
ad avere buone rinascite, tantomeno alla liberazione dal samsara ed
all'illuminazione. Queste sono pratiche fondamentali, veramente
essenziali. Senza la pratica della moralità non vi è illuminazione,
non vi è liberazione dal samsara, nemmeno buone rinascite nelle vite future.
Non sto dicendo che per avere una buona rinascita è necessario prendere
tutti i tre livelli di voti, ma per avere una buona rinascita dovrete per lo
meno mantenere i voti di pratimoksa.

La morte può giungere in qualsiasi momento, in ogni istante potete morire.
Quindi, se doveste morire oggi, dovete quantomeno assicurarvi di ottenere
una buona rinascita; dovrete essere assolutamente sicuri che non
cadrete nei regni infernali, degli spiriti famelici o degli animali,
in cui sarete completamente sopraffatti dalla sofferenza.

Noi esseri umani non riusciamo a meditare nemmeno quando siamo malati o
quando fa caldo. Se paragoniamo la nostra vita a quella degli esseri
senzienti dei regni inferiori, godiamo di una incredibile libertà, di una
vita incredibilmente lussuosa. Tuttavia, quando abbiamo problemi, non
riusciamo a praticare il Dharma. Gli esseri dei regni inferiori sono
completamente sopraffatti dalla sofferenza e non hanno alcune opportunità
per la pratica. Dovete quindi garantirvi che quando morirete - quest'anno,
questo mese, questa settimana o addirittura oggi - non prenderete rinascita
nei regni inferiori. Dovrete assicurarvi di avere una buona rinascita. A
questo scopo, dovete prepararvi ora, proprio adesso. La migliore
preparazione, la causa principale per avere una buona rinascita, è la
pratica della moralità. Questo non significa necessariamente diventare un
monaco o una monaca; ci sono anche i voti dei praticanti laici. Potete
prendere gli otto precetti, i cinque precetti, oppure anche meno di cinque;
dei cinque ne potete prendere, uno, due, tre o quattro, quanti vi pare di
poter mantenere. Per quanti siano i voti che prenderete, se però li
manterrete in modo puro e li conserverete intatti fino alla morte, il
beneficio immediato è che sicuramente nella vita successiva avrete una
buona rinascita. Quindi, in quella vita, potrete ancora praticare il
Dharma, e in questo modo, di vita in vita, passerete da una felicità
all'altra, fino a raggiungere l'illuminazione.

Ecco perché il dare importanza alla moralità per ispirarla nei discepoli è
una qualità molto importante da ricercare in un maestro; ecco perché
mi rallegro ogni qualvolta sento che Geshe-là sempre la sottolinea, ed
insegna ai suoi studenti l'importanza della disciplina morale. Vi
dona una libertà incredibile. Se prenderete i precetti e vivrete in modo
puro in essi, vi donerete la libertà - la liberazione dalle sofferenze del
samsara, e l'illuminazione.

Ancora, è estremamente importante che il vostro guru abbia mantenuto un puro
samaya, una buona connessione, coi suoi propri guru, e questo perché il
fatto che un maestro possa essere di beneficio ai suoi discepoli e portarli
ad avere realizzazioni dipende dal suo stesso samaya coi propri guru. Se
vi dedicherete correttamente ad un amico virtuoso il cui samaya sia
buono, se anche questi vi darà solamente poche parole di istruzione,
grazie alla purezza ed al potere del suo samaya queste parole avranno un
effetto incredibile sulla vostra mente. Potranno generare potenti sentimenti
di compassione, rinuncia, impermanenza e morte, o perfino innescare la
realizzazione della vacuità. Se il vostro guru non ha un puro samaya, esiste
sempre il pericolo per voi di ricevere un inquinamento mentale, o compiere
nei confronti del vostro guru un analogo errore.

- I nove atteggiamenti della devozione al guru -

Vorrei ora leggere i nove atteggiamenti di devozione al guru spiegati da
Lama Tzong Khapa nel Lam-rim Chen-mo, che ho tradotto nel corso del
ritiro di Vajrasattva al Centro Land of Medicine Buddha, all'inizio
del 1999. Non vi darò qui molte spiegazioni, voglio solo darne lettura.
Quelli di voi che hanno studiato questo soggetto lo comprenderanno, chi non
l'ha studiato se ne farà un'idea. Leggere questo soggetto è di grande aiuto,
specialmente se nella vostra mente state provando qualche difficoltà nei
confronti del guru. E' come una bomba atomica, fa sì che tutti
quei pensieri difficili svaniscano completamente.

Quello che segue non è tratto dal Lam-rim Chen-mo, dove però i
nove atteggiamenti vengono menzionati. Questo testo, Praticare la
devozione al guru con i nove atteggiamenti, in effetti è stato scritto da
Shabkar Tsogdrug Rangdrol, un lama Nyigma che ha ricevuto insegnamenti da
lama Gelugpa, i quali insegnavano il lam-rim nello stesso modo di Lama Tzong
Khapa. La presentazione di Shabkar è così efficace che l'ho tradotta.

"Faccio richieste al gentile signore guru radice, che è più straordinario di
tutti i buddha - ti prego, benedicimi perché possa dedicarmi al signore guru
qualificato con sommo rispetto, in tutte le mie vite future.

"Realizzando che la radice di felicità e di bontà è dedicarsi correttamente
al gentile signore guru che è il fondamento di tutte le buone qualità, mi
dedicherò a lui con estremo rispetto senza abbandonarlo anche a costo della
mia vita" Pensando all'importanza del guru qualificato, ponetevi dunque
sotto il suo controllo".

Beh mi spiace, avevo detto che non avrei dato spiegazioni, ma qui dice
"controllo" e quindi credo di dover dire qualche cosa, dato che a
nessuno piace essere controllato - specialmente in occidente. Nessuno
vuole essere controllato da chicchessia - nemmeno dalle zanzare! Scherzo,
scherzo. Ma se non comprendete il significato di questo verso, potreste
intendere l'istruzione di porvi sotto il controllo del guru in modo
sbagliato.

Tuttavia, un semplice esempio chiarirà tutto. Se ponete voi stessi
sotto il controllo di un buon amico e seguite i suoi consigli, anche voi
diventerete buone persone, mentre se vi lasciate controllare da amici
negativi potreste diventare voi stessi persone negative. Se farete ciò che
vi dice un amico buono, non creerete problemi né a voi né agli altri;
piuttosto, renderete tutti felici. In La liberazione nel palmo della mia
mano, Pabongka Dechen Nyingpo racconta di due persone, dei quali uno era un
alcoolista mentre l'altro non beveva affatto. Il bevitore andò al
monastero di Reting e divenne astemio; il non bevitore si recò a Lhasa, e
lì, condizionato da altri, cominciò a bere e divenne un alcoolista.
Ciascuno quindi diventò l'opposto esatto di quello che era stato in
precedenza, per l'influenza del genere di amici che aveva seguito.

Se ascoltate le istruzioni del Buddha - che ha solamente compassione per gli
esseri senzienti e non ha traccia di egocentrismo, che è perfetto quanto a
potere, saggezza e compassione, la cui mente santa è onnisciente - non ne
avrete che beneficio. Il porvi sotto il controllo del Buddha vi porterà ogni
felicità, fino alla felicità dell'illuminazione; felicità ora ed ogni
possibile felicità nel futuro.

Analogamente, se vi porrete sotto il controllo di un amico virtuoso,
otterrete gli stessi benefici che ponendovi sotto il controllo del Buddha:
solo benefici e neppure il più infimo danno.

Ora, volendo riferire questo insegnamento a quelli di noi che hanno
incontrato il Dharma molto tempo fa, se da quel tempo in avanti
fossimo stati sotto il controllo dei nostri guru, ormai avremmo
conseguito molte realizzazioni. Avremmo potuto realizzare la devozione
al guru, la rinuncia, la bodhicitta e la vacuità, avremmo potuto essere
completamente liberati dal samsara. Avremmo anche potuto raggiungere
l'illuminazione. Quantomeno, avremmo conseguito alcune realizzazioni del
lam-rim. Ora, nulla di tutto questo si è verificato perché non abbiamo
aperto il nostro cuore al guru, non ci siamo posti sotto il controllo del
nostro amico virtuoso. A causa di questo errore, la nostra mente è ancora
completamente priva di qualunque traccia di realizzazioni.

I primi due atteggiamenti sono:

1. Sii come un figliolo obbediente -

Agisci esattamente in accordo al consiglio del guru.

2. Anche quando i mara, gli amici malvagi e così via Cercano di separarti
dal guru, sii come un vajra - per sempre inseparabile.

Lo yogi Drubkang Tsangpa Gyari, un lama Kagyupa, ha detto: "Se sorgono
problemi nel tuo rapporto col guru, se pure tutti gli esseri senzienti ti
divenissero amici, a cosa gioverebbe?"

In altri termini, se la vostra relazione col guru, la positività del
rapporto oppure il vostro samaya, venisse in qualche modo danneggiato, in
quel caso se anche tutti gli esseri viventi vi divenissero amici, a cosa
gioverebbe? Cosa potrebbero fare? Cosa potreste fare voi? Dal momento
che si sono creati problemi nella vostra relazione col guru, finchè non
avrete riparato la relazione, finchè non avrete fatto in modo da ricondurla
nel giusto binario, anche se ogni persona vi fosse amica non potreste
ottenere la liberazione dal samsara, l'illuminazione, e nemmeno le
realizzazioni del sentiero.

Non ricordo a memoria il verso successivo dell'insegnamento di questo lama,
ma il senso è che se voi manterrete una buona connessione col vostro guru,
se nulla andrà storto, allora anche se tutti gli esseri viventi vi
abbandonassero o vi fossero nemici, non avrebbe importanza.

Le persone ordinarie considererebbero molto importante che tutte le persone
divengano propri nemici od amici, ma nella pratica del Dharma, una volta che
abbiate stabilito una connessione con un guru e non abbiate commesso
errori nel rapporto, questo è tutto quello che conta. Anche se
tutti vi diventassero nemici, non avrebbe importanza, dal momento che sulla
base di quella buona relazione potreste ottenere tutte le realizzazioni ed
ogni successo fino all'illuminazione, e dopo ancora potreste essere di
beneficio a tutti gli esseri senzienti portando anche loro
all'illuminazione.

Questo è il senso dell'insegnamento di questo grande yogi.

3. Ogniqualvolta il guru ti assegna un compito, Per quanto grave sia
l'onere, Sii come la terra - Tutto sopporta.

4. Nel dedicarti al guru, Qualunque sofferenza si presenti, Sii come una
montagna - Inamovibile.

Qui per sofferenza intendiamo difficoltà o problemi, e quando questi si
presentano la vostra mente dovrebbe rimanere inamovibile, non lasciarsi
turbare o scoraggiare.

5. Se pure ti vengano assegnati tutti i compiti più ardui, Sii come il servo
di un re - Eseguili con mente imperturbata.

6. Abbandona l'orgoglio. Sii come uno spazzino - Considerati inferiore al
guru.

Non sono sicuro di come sia in occidente, ma in oriente uno spazzino è il
più umile fra gli umili. In occidente la gente ama pensare che tutti
siano uguali, ma in oriente uno spazzino è considerato veramente
molto in basso nella società.

7. Per quanto sia difficile o pesante il tuo carico, Sii come una fune - Con
gioia contieni il lavoro per il guru.

8. Anche quando il guru ti critica, ti provoca o ti ignora, Sii come un cane
fedele - Non reagire mai con ira.

Per quanto un cane venga picchiato dal padrone, non cessa mai di mostrare
rispetto e non si arrabbia. Vedendo il padrone arrivare, comincia a
scodinzolare e corre a leccarlo, con grande gioia.

9. Sii come una barca - Non adirarti mai di andare e venire per il guru In
alcun momento. "O glorioso e prezioso guru radice, Per favore dammi le tue
benedizioni perché sia in grado di praticare in questo modo. Da ora in poi,
in tutte le mie vite future, Possa io essere in grado di dedicarmi al guru
in questo modo".

Se reciterete ad alta voce questi versi e rifletterete mentalmente sul
loro significato, avrete la buona ventura di potervi dedicare in modo
corretto al guru prezioso vita dopo vita, in tutte le vostre vite future.
Se offrirete i vostri servizi ed il vostro rispetto e farete offerte al guru
prezioso tenendo in mente questi nove atteggiamenti, se pure non vi
dedicaste intenzionalmente ad alcuna pratica verreste a sviluppare
molte qualità positive, ad accumulare vasti meriti e raggiungerete
velocemente la piena illuminazione.

Quest'ultimo verso spiega che anche se non studiate o non fate alcuna
pratica particolare, come i preliminari, ritiri e così via - in altri
termini, se non vi dedicate intenzionalmente ad alcuna pratica - se però vi
dedicherete in modo corretto con pensieri ed opere al vostro amico
virtuoso, svilupperete naturalmente molte qualità positive,
raccoglierete continuamente vasti meriti e raggiungerete rapidamente la
piena illuminazione.

Per conseguenza, ogni volta che fate anche solo una cosa che il guru vi ha
chiesto, vi avvicinate di un passo all'illuminazione. Ogni volta che
seguite il consiglio del guru, questo diventa una grande
purificazione; viene purificato il pesante karma negativo di molte
vite, si raccolgono meriti inconcepibili, ci si avvicina sempre di più
all'illuminazione.

Per esempio, anche pulire la stanza del vostro guru. Ogni volta che la
pulite, vi avvicinate sempre di più all'illuminazione. Questo perché, fra
tutti gli oggetti dotati di potenza, il vostro guru è il più potente, più
ancora degli innumerevoli buddha e bodhisattva. Questo suo potere sorge nel
momento in cui una persona diventa il vostro guru. Il momento in cui
stabilite una connessione di Dharma riconoscendo un'altra persona come guru
e voi stessi come discepoli - a prescindere dal fatto che da parte sua
l'altra persona sia o meno illuminata, sia o non sia un bodhisattva, quella
persona diventa la più potente nella vostra vita, più ancora di tutti i
buddha ed i bodhisattva. Quindi ogni servizio offrite, anche pulire una
volta la stanza del guru, purifica molto karma negativo e vi avvicina
all'illuminazione. Dovreste quindi ricordare che ogni volta che offrite
servizio al guru, di qualunque cosa si tratti, state purificando la
vostra mente e vi avvicinate all'illuminazione.

Verso il termine della sua vita, Lama Atisha mostrò l'aspetto di essere
malato ed incontinente, e faceva pipì e cacca a letto perché non riusciva
ad alzarsi per andare in gabinetto. Il suo traduttore, Drom Tönpa, senza
curarsi della sporcizia, gli offriva servizio facendogli il bagno e pulendo
il letto. Come risultato di questo, Drom Tönpa ha purificato così
tante oscurazioni karmiche da sviluppare la chiaroveggenza di riuscire a
leggere la mente anche delle creature più piccole, come le formiche ed i
vermi, anche se erano lontane quanto può arrivare un'aquila che voli per
diciotto giorni.

Prestando servizio al guru, le realizzazioni arrivano. Il potenziale per le
realizzazioni c'è già nella vostra mente; avete solo bisogno di
purificazione perché si rivelino. Maggiore la purificazione, maggiori le
realizzazioni che ricevete.

Pabongka Dechen Nyingpo, l'autore di La liberazione nel palmo della tua
mano, aveva un discepolo, mi pare si chiamasse Jamyang, che non sapeva
leggere; non conosceva nemmeno l'alfabeto. Prima di trapassare, Pabongka
Dechen Nyingpo predisse a questo suo attendente che un giorno sarebbe stato
in grado di leggere tutta la Guru Puja da solo, senza che nessuno gli
insegnasse. Ed accadde esattamente così. Dopo aver lasciato il Tibet per
l'esilio, Jamyang finì per arrivare al campo profughi di Buxa, dove io steso
ho abitato per otto anni ed ho ricevuto insegnamenti filosofici dai miei tre
guru, Geshe Rabten Rinpoche, Lama Yeshe ed un altro lama, anch'esso
chiamato Gen Yeshe. Durante il dominio inglese in India, Buxa era il campo
di concentramento dove sono stati imprigionati anche il Mahatma Gandhi-ji ed
il Primo Ministro Nehru. L'alloggio di Nehru-ji divenne la sala di preghiera
del Monastero di Sera, quello di Gandhi-ji un convento di monache. A Buxa,
i lama reincarnati vivevano su una montagna più alta del resto
del campo. L'abate ed insegnante principale del Monastero di Kopan, Lama
Lhundrub, responsabile dell'istruzione e della disciplina dei trecento
monaci di Kopan, abitava là sopra nello stesso edificio della reincarnazione
di Pabongka Dechen Nyingpo, con cui viveva anche l'attendente
Jamyang. Appena arrivato a Buxa, Jamyang non sapeva leggere affatto, ma
improvvisamente un giorno riuscì a leggere tutta la Guru Puja.

Egli stesso raccontò a Lama Lhundrub che Pabongka Dechen Nyingpo gli aveva
predetto che sarebbe accaduto così. Se purificate la vostra mente,
arriveranno le realizzazioni. Ciò che vi serve è la purificazione, e
la purificazione più potente è la devozione corretta per l'amico virtuoso,
l'obbedienza ai suoi consigli. Il modo migliore di dedicarvi all'amico
virtuoso è porre in pratica i suoi insegnamenti, in secondo luogo viene
l'offrirgli servizio e rispetto, pulendo la sua casa, cucinando per lui e
così via, ed infine offrirgli oggetti materiali, se ne avete da offrire [v.
La liberazione, pag. xxx segg.].

Si racconta che il cuoco di Lama Atisha, che passava tutto il suo tempo a
cucinare per Lama Atisha e non aveva mai tempo di meditare, aveva
realizzazioni molto maggiori del geshe Kadampa Gombawa, un altro dei
discepoli di Atisha, che passava tutto il suo tempo a meditare in una
caverna. Così stanno le cose, e adesso è ora di concludere.

***

- Conclusione -

Desidero ringraziarvi moltissimo per avermi dato questa occasione di
condivisione; spero abbiate tratto almeno qualche piccolo beneficio dal mio
borbottare. L'opportunità che abbiamo in questa vita di imparare il Dharma è
grande, non possiamo essere sicuri di ottenere nuovamente, nelle vite
future, un'opportunità altrettanto buona. Riesce a ricevere realizzazioni di
ciò di cui trattano i testi di Dharma chi ha una corretta devozione al guru;
costui potrà raggiungere l'illuminazione in una sola vita. Chi ha realizzato
la devozione al guru, chi si è dedicato in modo corretto all'amico virtuoso,
può raggiungere l'illuminazione nell'arco di una breve vita di questa era
degenerata.

Lo stesso vale per le realizzazioni del sentiero che porta
all'illuminazione.

Senza la devozione al guru, per quante parole di Dharma si imparino, restano
sterili. Ma quelli come Geshe-là, che ha una devozione così forte per il
guru che al solo pronunciarne il nome gli si riempiono gli occhi di lacrime,
quelli hanno la possibilità di ottenere realizzazioni di bodhicitta, della
vacuità e di ogni altra cose senza troppe difficoltà, in questa stessa vita.

RIFERIMENTI Shantideva, A Guide to the Bodhisattva’s Way of Life,
Stephen Batchelor (tr.). Dharamsala: LTWA, 1979. Pabongka Rinpoche,
Liberation in the Palm of Your Hand, Michael Richards (tr.). Boston:
Wisdom Publications, 1991. Asvaghosa, Fifty Verses of Guru Devotion, LTWA
(tr.). Dharamsala: LTWA, 1975. Tsong Khapa, The Fulfillment of All Hopes,
Gareth Sparham (tr.). Boston: Wisdom Publications, 1999. Matthieu Ricard
(tr.), The Life of Shabkar. Albany: SUNY Press, 1994. Lama Zopa Rinpoche,
Teachings from the Vajrasattva Retreat. Boston: Lama Yeshe Wisdom
Archive, 2000.

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