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I misteri di Roma

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Messaggio Da Angelodiluce Sab Apr 24, 2010 3:37 am

I misteri di Roma


In Italia, la città magica per eccellenza è Torino. Eppure, noi sosteniamo che Roma, proprio a causa della sua civiltà più che millenaria, per antonomasia la Città Eterna, è anche definibile, a tutto tondo, la Città Magica… o almeno, una città piena di misteri storici molto divertenti da investigare! I misteri di Roma 4884b94de775fd369691fbdd45c7e073

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Magia e mistero, dunque, convivono a Roma da millenni, anche se il Cristianesimo sin dagli albori combatté senza sosta ogni forma d’occultismo così come i riti pagani d’ogni tipo e genere. Gli antichi Romani, comunque, avevano una gran paura di quei fantasmi che chiamavano Manes e praticavano veri e propri esorcismi per scacciarli dai luoghi infestati. In tempi più recenti, le cerimonie evocative di tipo Voodoo (necromanzia) che avvenivano soprattutto sull’Esquilino, vedevano la presenza dei cosiddetti zombi (morti che resuscitano senz’anima). Ma non di soli fantasmi e precursori di Frankestein parleremo in quest’articolo sui misteri di Roma.
ChieseI turisti che si recano a visitare Roma, cercano soprattutto ruderi e chiese. Pochi di loro sanno, però, che molti luoghi di culto cristiani furono edificati dove in epoche precedenti sorgevano templi consacrati ad altre religioni. Ad esempio, dove ora sorge la chiesa di S. Pietro, anticamente si tenevano i riti dedicati al sacrificio dei tori, il tempio dedicato alla dea Frigia. Lì vicino c’era anche il tempio di Mitra, dove era venerato un toro sacro, al quale si attribuivano poteri miracolosi, particolarmente graditi ai legionari romani. Il toro sacro era un formidabile avversario delle forze del male e quando veniva sacrificato il suo sangue serviva a battezzare i nuovi adepti che, tutti vestiti d’oro, vanivano bagnati con il liquido vitale del dio morente e subito dopo ingoiavano qualche goccia del liquido seminale prelevato dai suoi testicoli squarciati. Secondo questo culto, i battezzati a Mitra erano intrisi di potenza, bontà ed immortalità, e sarebbero risorti nel giorno del giudizio finale, quando Mitra avrebbe diviso gli uomini tra quelli che avevano dimostrato una fede profonda e chi invece sarebbe restato nell’oscurità eterna… La similitudine con religioni a noi più familiari è impressionante, vero? Talvolta, il Mistero si fa beffe di noi, e viene a cercare la nostra diffidenza… Accanto al Palazzo di Giustizia, la piccola, deliziosa chiesa del S. Cuore del Suffragio ospita un curioso museo dell’oltretomba, fondato da un missionario apostolico: padre V. Jouet, che qui riunì moltissime testimonianze d’epoche diverse. Quadri, libri, oggetti di vario genere legati, in qualche modo, al rapporto tra i vivi e i defunti. Tra i reperti più interessanti, troviamo la veste indossata dalla venerabile Chiara Isabella Fornari durante una cerimonia religiosa a Todi, nel 1732, in suffragio dell’anima del reverendo padre Panzini. Accadde che la Venerabile, proprio durante la funzione, fu toccata da una mano invisibile che lasciò un’impronta infuocata sulla manica della veste, ed i segni inconfondibili di una dolorosa bruciatura sulla parte scoperta del braccio, nonché un misterioso segno di croce, tracciato con il pollice destro, sulla superficie di una tavoletta di proprietà della stessa Fornari. Un’impronta dello stesso tipo è quella lasciata dalla defunta consorella suor Scholens (morta nel 1637) sul grembiule di suor Maria Herendorps, nel monastero benedettino di Vinnemberg. Nel museo è visibile anche il segno lasciato da un’altra impronta incandescente sulla camicia da notte di tal Giuseppe Leleux, di Wodecq – Mos, in Belgio. Costui è stato visitato, e toccato, dalla defunta madre, che gli apparve nella notte del 21 giugno 1789… Insomma, se siete appassionati della materia, vi consigliamo una visitina in questo strano museo. Altra chiesa celebre, quella dedicata ai SS. Cosma e Damiano, è nota tra gli occultisti come luogo magico da visitare assolutamente. Inoltre, ha qualcosa a che fare con uno dei nemici storici della Chiesa: Simon Mago. Costui, odiatissimo dai Cristiani di quel tempo, propagandava l’adesione alle sue arti mentre i primi evangelisti cercavano di fondare il cristianesimo… Simone, appena arrivato a Roma, cominciò a dare mirabolanti spettacoli gratuiti, impressionando notevolmente la cittadinanza; del resto, egli sosteneva di conoscere il potere della manipolazione molecolare, riuscendo a passare tra i solidi (pareti, montagne), e soprattutto compiva veri e propri miracoli illusionistici, animando le statue dinanzi a folle di spettatori allibiti. Inoltre, dimostrò varie volte di saper camminare sui carboni ardenti, sull’acqua e persino volare… Grande mago o abilissimo prestigiatore? Comunque, Simone affermava d’aver appreso le sue arti dai maghi caldei, e poco dopo il suo arrivo, a Roma non si faceva che parlare di lui. Ma poi arrivò San Pietro, che iniziò a predicare contro gli inganni dell’ormai celebre avversario. Per tutta risposta, il Mago si proclamò come il vero emissario di Dio, in contrapposizione alle bugie cristiane! Lo scontro era ormai inevitabile. Perfino Nerone, incuriosito, gli chiese di mostrargli le sue straordinarie capacità e Simone accettò con entusiasmo. Pochi giorni dopo, alla presenza dell’intera corte imperiale e di una gran folla, Simone si sollevò in aria, molto in alto, tra lo stupore generale. Ma Pietro e Paolo, presenti tra i curiosi che assistevano a quell’insolito spettacolo, si misero a pregare affinché il mago cadesse, e così fu. Simon Mago cadde nel punto in cui fu edificata, più tardi, la chiesa dei Santi Cosma e Damiano.
Fantasmi all'EURIl noto quartiere della Capitale è stato spesso testimone di fatti alquanto inquietanti. Per un certo periodo, a partire dal 1968, un appartamento molto noto nella zona, fu sconvolto da un’insolita e straordinariamente violenta attività psico-cinetica. I mobili più pesanti si spostavano da soli, sotto lo sguardo incredulo di testimoni del tutto attendibili, mentre alcuni colpi davvero formidabili facevano rimbombare le pareti ed i pavimenti, sbriciolando anche suppellettili ed oggetti vari. Durante queste crisi, le lampadine venivano regolarmente svitate e scagliate a terra! Il disperato proprietario di quell’immobile, acquistato da pochissimi giorni, non poteva mancare di rivolgersi agli specialisti del settore, ma le pratiche di magia bianca, come vari esorcismi, non valsero a nulla. Il poveretto, sconfitto, fu costretto a traslocare.

La Porta MagicaUna delle piazze più caotiche di Roma è intitolata a Vittorio Emanuele, poco distante dalla Stazione Termini. Da poco è stato parzialmente spostato il famoso mercato, installato su un’area dove, qualche secolo fa sorgeva la bella villa del marchese Massimiliano di Palombara, noto studioso di scienze occulte della sua epoca. Questo nobile, colto ed assai bizzarro, era probabilmente quel che oggi definiremmo un alchimista. In un laboratorio annesso al suo palazzo, egli sperimentava, giorno e notte, la creazione della pietra filosofale. Nel grande giardino intorno alla villa, apparentemente incolto, il marchese lasciava crescere le erbe necessarie ai suoi miscugli magici. Si dice che infine Massimiliano abbia veramente trovatola formula che cercava e, generoso com’era, l’abbia addirittura scolpita sullo stipite della porta del suo laboratorio. L’iscrizione è ancora lì, disponibile ai nostri occhi di profani, a Piazza Vittorio!
Avvistamento a piazza Venezia!Vicino a quella che oggi si chiama Piazza Venezia, le cronache del 1214 ci dicono che il 16 maggio di quell’anno, i cittadini romani videro in cielo due croci, più una terza sulla basilica di S. Pietro. Qualche giorno dopo, il 24 giugno, un’altra croce apparve nello stesso punto. Facciamo un salto di poco meno di 100 anni ed arriviamo al 10 maggio del 1309 quando, durante la notte, alcuni passanti videro una colonna di fuoco spostarsi dal cielo al suolo, per poi risalire in alto tra lo stupore generale. Sempre da quelle parti, il 17 settembre del 1954, dunque quasi ai giorni nostri, fu avvistato da una folla di curiosi uno strano oggetto volante a forma di sigaro… Centinaia furono le segnalazioni alle sedi delle autorità cittadine, finché il misterioso ufo sparì all’improvviso, dopo un’accelerazione assolutamente abnorme.
La Tomba maledetta Sul Colle degli Ortuli, a Roma, c’era la vera tomba di Nerone, da non confondere con l’omonima zona della periferia nord. L’imperatore folle, morto suicida, fu lì sepolto dalle sue nutrici, ed un noce fu piantato sulla terra che copriva la tomba. Si racconta nelle antiche cronache, che subito un’orda di demoni cominciò ad eleggere quel luogo maledetto quale raduno abituale… Più tardi, anche le celebri streghe di Roma decisero di tenere le loro riunioni sotto il noce maledetto che, nel frattempo, aveva raggiunto dimensioni assolutamente straordinarie per una pianta della sua specie. Quasi mille anni dopo, papa Pasquale II decise che qualcosa andava pur fatto per far cessare quelle riunioni blasfeme… Nel 1099, dopo che gli apparve in sogno la Madonna, pensò di disperdere le ceneri del defunto imperatore nel Tevere e costruire sul luogo che ospitava il sepolcro, una chiesa. Abbattuto il noce maledetto, fu tratta dal suolo un’urna di porfido, e le ceneri che conteneva, sparse nel fiume. Fu poi eretta S. Maria del Popolo, e l’altare maggiore si trova ancora oggi proprio nel punto dove era piantato il noce diabolico.
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Il Colosseo
Il meraviglioso monumento alla gloria di Roma, iniziato da Vespasiano nel 72, sfarzoso e splendente dei migliori marmi dell’epoca, oggi è solo uno scheletro assediato dal traffico, un fossile sopravvissuto miracolosamente alla barbarie dell’uomo ed alle intemperie dei secoli. Da sempre simbolo della contrapposizione del bene al male, il Colosseo è stato eletto dai negromanti di ogni epoca, luogo ideale per le loro cerimonie e considerato alla stregua di preziosissima serra naturale piena di migliaia di erbe preziose ai fini magici e terapeutici. Il naturalista Deakin contò 420 diversi tipi di erbe e fiori selvatici introvabili a Roma e dintorni, misteriosamente riprodotti all’interno della Flora Colisea oggi purtroppo estinta a causa dei lavori compiuti all’interno del monumento nel tardo 1800.


LA lotta tra gli schiavi e le bestie feroci importate da ogni angolo dell’Impero Romano, come tra gladiatori e, più tardi, i sacrifici imposti ai martiri cristiani, bagnarono di fiumi di sangue l’arena del Colosseo.Appunto il significato magico del sangue, simbolo di vita come di morte, gli conferisce la virtù tanto ricercata dai negromanti; e di operazione magiche certamente condotte all’interno del celebre monumento (che, ricordiamolo, fino all’unità d’Italia, era pur sempre sito nell’allora estrema periferia romana, circondato da un’incolta campagna) ne potremmo citare parecchie, come il tentativo di far cessare la peste che stava decimando Roma nel 1522, ad opera del mago greco Demetrio, e che fallì miseramente. Pochi anni più tardi, la cronaca annota le imprese di Benvenuto Cellini che, aiutato da un prelato esperto di magia evocativa, volle interrogare le forze infernali a proposito di una ragazza che lo interessava. Il prete lo condusse in un luogo non meglio precisato all’interno del Colosseo dove, in seguito a strani cerimoniali, comparvero centinaia di spiriti di origine demoniaca. Cellini fu talmente impressionato da quell’esperienza, che divenne un cultore appassionato di tali pratiche. Oggi, il Colosseo, così come tanti altri luoghi caratteristici di Roma, è ancora teatro dell’attività dei moderni emuli di Cellini…
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Esculapio e l’Isola Tiberina

Da Ponte Garibaldi potete vedere bene l’Isola Tiberina. Pare si sia formata durante una crisi sanitaria nella Roma antica, quando nella città infuriava la peste, ed i Romani chiesero aiuto ai medici più rinomati dell’Antichità, i Greci. Costoro, risposero inviando una nave piena di serpenti! Tra questi, un serpente sacro ad Esculapio, si avvinghiò e riscese in coperta sull’albero maestro… Arrivata a Roma, la nave fu ancorata vicino al Ponte Rotto, che allora era tutt’altro che lesionato, ed i Romani utilizzarono il veleno dei serpenti per curare la tremenda pestilenza. A ricordo di quell’impresa, l’isola fu sagomata a forma di nave, con tanto di albero maestro! Sull’isola verrà poi edificato un sanatorium intitolato ad Esculapio e su quei ruderi, più tardi, sorgerà il Fatebenefratelli, ospedale funzionante tutt’oggi.Anche Via dei Serpenti ha preso il nome dalla tradizione che insegnava ad allevare questi animali per utilizzarne il veleno a scopi terapeutici, proprio come insegnava il celeberrimo guaritore greco.Campo de’ Fiori Nel Medioevo, a Campo de Fiori, si tenevano le pubbliche esecuzioni, ma si vendevano anche svariate mercanzie quali filtri magici, oggetti stravaganti, erbe selvatiche. Qui spesso venivano giustiziati maghi e fatucchiere e qui fu anche ucciso Giordano Bruno, dopo una breve prigionia all’interno del Vaticano. Poi si occupò di lui l’Inquisizione, dato che le spie papali non erano riuscite a carpirgli i segreti della sua dottrina, fatta di filosofia ed alchimia. Dopo anni di feroci torture, il 17 febbraio dell’anno 1600, su una pira al centro di Campo de Fiori, fu arso il brillante filosofo. Ma la piazza vedrà altre esecuzioni, anche celebri, come quelle degli attentatori alla vita di papa Urbano VIII, decapitati o impiccati. Con la legge papalina, si sapeva, non era permesso scherzare troppo! Cagliostro a Roma Chi fosse, e da dove venisse, realmente il Conte di Cagliostro, probabilmente nessuno lo sa. Uno splendido film di qualche decennio fa, ad opera di Pier Carpi, decrive, a nostro avviso abbastanza fedelmente, quanto si conosce del famoso filosofo e mago. Costui, ambitissimo frequentatore delle corti di mezza Europa, era addirittura temuto dalla Chiesa. A Roma il Nostro conobbe la moglie, Lorenza Feliciani, proprio vicino a Campo de Fiori. Venne, per l’ultima volta, nella Città Eterna per cercare nuovi adepti alla Massoneria (ricordiamo che trai suoi adepti annoverò anche Napoleone Bonaparte) che, ufficialemte, contava solo tre membri; uno di questi, tradì il conte, denunciandolo alle autorità pontificie. Infatti, il 27 settembre del 1789, a Piazza della Rotonda, preso il Pantheon, le guardie del papa arrestarono il filosofo che, dopo mesi di indagini, fu affidato alle stesso Papa e da questi condannato definitivamente. Così, il povero conte fu associato a Castel S. Angelo e la moglie rinchiusa nel convento di S. Apollonia, dove morì. Ma la riconoscenza di Napoleone non tardò a farsi sentire, e quando fu firmata la pace di Tolentino, e le truppe francesi entrarono in Roma, chiesero la liberazione del celebre detenuto. Cagliostro morì mentre era ancora detenuto nella Rocca di S. Leo di Montefeltro. O almeno, così riportano i documenti ufficiali. Ma credeteci, mai morte fu più misteriosa e controversa. E questa, è davvero un’altra storia.
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