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Il linguaggio segreto del nostro inconscio

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Il linguaggio segreto del nostro inconscio Empty Il linguaggio segreto del nostro inconscio

Messaggio Da Angelodiluce Mer Nov 11, 2009 12:46 am

di Vincenzo Fanelli

Cos’è la comunicazione non verbale? Si potrebbe definirla come tutti quegli
atti comunicativi non rientranti nel normale linguaggio logico. Infatti, il
nostro cervello è costituito da due emisferi: uno destro e uno sinistro. Non
sono separati (altrimenti non saremo vivi!) ma si tratta di una suddivisione
di comodo in quanto nella parte destra vi sono la maggior parte delle
funzioni del nostro inconscio (creatività, emozionalità, sogni, intuizione
ecc.) mentre in quella sinistra vi sono quelle adibite alla parte razionale
(logica, matematica, valutazione, capacità sequenziale, parola ecc.). Mentre
la parte razionale utilizza il linguaggio informativo per comunicare (il
tipo di comunicazione maggiormente conosciuta), l’inconscio utilizza un
altro genere di comunicazione: la comunicazione non verbale. Si tratta di
gestualità, tono di voce, gestione degli spazi territoriali e “toccamenti”
(ad esempio, dare una pacca sulla spalla, o toccare se stessi come
accarezzarsi i capelli). Si tratta di un vero e proprio mondo sommerso di
cui ignoriamo l’esistenza o a cui non diamo troppa importanza. La società
occidentale è essenzialmente basata sulla logica e la razionalità (emisfero
sinistro) e per questo tendiamo a dare importanza in maniera esclusiva al
linguaggio informativo. Badiamo più alle parole che al modo in cui sono
espresse.

Se, ad esempio, chiediamo ad un nostro amico di prestarci l’auto e questo ci
risponde che lo farà, prestiamo ascolto solo alle parole dette. Non notiamo,
ad esempio, se mentre asserisce scuote la testa (come a indicare un “no”),
abbassa inconsciamente il tono di voce (quasi a non voler pronunciare quelle
parole) o tende ad allontanarsi da noi (quasi a “prendere le distanze”
dall’affermazione). In questo esempio, riscontriamo una serie di
incongruenze tra comunicazione logica e inconscia. E non dovremo
meravigliarci se il nostro amico ci chiamerà dopo un paio d’ore per dirci
che a causa di un impegno imprevisto, non potrà mantenere la parola data. Ma
vorrei farvi un esempio ancora più semplice: quante volte è accaduto di
incontrare qualcuno che, da un punto di vista logico ci ha fatto discorsi
ineccepibili, seri e pieni di buone intenzioni ma, quando poi se ne andato,
dentro di noi ci siamo detti: “Questo non mi convince?”. Eppure, ha fatto
dei bei discorsi! La spiegazione è semplice: il nostro inconscio decodifica
i segnali non verbali del nostro interlocutore (conosce la comunicazione non
verbale!) e filtra le incongruenze. L’unico modo per avvisare la parte
logica consiste nell’inviargli una sensazione (che spesso ignoriamo).
Infatti, quello che faremo qui è rendere logica la comunicazione non
verbale, ricodificare un linguaggio ormai perso in quanto da piccoli usavamo
solo questo (non sapevamo usare il linguaggio informativo).

Ma, a questo punto, si potrebbe affermare che questo è un sistema per
smascherare le bugie. Non è proprio così. Tornando all’esempio del nostro
amico che vorrebbe prestarci l’auto, potrebbe darsi che lui sia convinto
logicamente di potere soddisfare le nostre richieste ma forse ha
completamente dimenticato che l’auto gli serve per una commissione. Ma il
suo inconscio non lo ha dimenticato e lo comunica. Ma perché è importante
conoscere il linguaggio del nostro inconscio? Forse, la domanda non è
corretta: quanto il linguaggio dell’inconscio influenza la comunicazione? E
quanto conta quello logico?
A tal proposito sono stati effettuati degli studi e delle ricerche il cui
risultato è a dir poco sconvolgente: il 93% della comunicazione è gestita
dall’inconscio. La parte razionale influenza il 7%. Questo non vuol dire che
il linguaggio informativo non è importante, anzi, provate a parlare con
qualcuno solo gesticolando e senza esprimere un significato logico:
probabilmente vi scambierà per pazzi. Anche se ha solo il 7%, ha
un’importanza fondamentale in quanto tutta la nostra cultura si basa su
comunicazione di tipo informativo.

Conoscere la comunicazione non verbale è un ottimo sistema per decodificare
la comunicazione del nostro interlocutore in tempo reale, sapere se chi
abbiamo di fronte gradisce o rifiuta i nostri argomenti, potendo leggere in
lui come in un libro aperto sollevando il velo dei convenevoli logici! È un
sistema per capire da cosa è stimolato il nostro interlocutore, qual è
l’argomento che ama e utilizzarlo per creare un rapporto empatico. Infatti,
ho suddiviso i segnali in tre categorie: Gradimento, Rifiuto e Specifici. Il
nostro inconscio si esprime in maniera semplice e comunica gradimento o
rifiuto verso un argomento, una parola o una persona. I segnali Specifici
sono una variante di rifiuto e gradimento ma con qualche significato in più.
Alcuni segnali

1. Bacio dato a se stessi.
Il nostro interlocutore esprime un specie di bacio inconscio, un
“arricciamento” delle labbra. Questo segnale significa che l’argomento o la
parola espressa lo stimola e che dovremmo approfondire quanto detto. Si sta
creando in lui un interessamento positivo. Spesso questo segnale è appena
accennato e poco visibile.

2. Pressione della lingua all’interno delle guance.
Questo segnale è visibile come un rigonfiamento delle guance e viene
espresso rarissime volte. Significa che l’interesse verso l’argomento a la
parola espressa è molto alto (anche se non si è raggiunto il massimo del
gradimento). Infatti è precedente ad un altro segnale (il linguino –
esposizione della lingua). Si potrebbe dire che siano collegati. È come se
la lingua accarezza internamente le guance per poi esporsi.

3. Accarezzamento delle labbra con le dita o il dorso della mano.
Il nostro interlocutore si accarezza le labbra utilizzando le dita o il
dorso della mano. Può essere espresso anche utilizzando, ad esempio, una
penna. In genere tutti gli atti concernenti l’accarezzamento, esprimono
gradimento. Questo segnale significa che il nostro interlocutore è coinvolto
emotivamente verso la parola o argomento espresso.

4. Linguino.
Si tratta del massimo segnale di gradimento. In percentuale potremmo
affermare che è pari al 100%. Si tratta di una breve esposizione della
lingua sulle labbra come per umidificarle. Questo segnale esprime il massimo
dell’empatia. Se il vostro interlocutore tende a fare spesso e volentieri
questo atto, a prescindere dall’argomento, vuol dire che il gradimento è nei
vostri confronti.

Bibliografia consigliata:

- "Come interpretare i messaggi del corpo" di Marco Pacori - De Vecchi

- "I Poteri Segreti della Comunicazione Empatica" di Vincenzo Fanelli -
Editrice Proto
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