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Anche la seconda "vittima dell'influenza suina" non sembra sia stata uccisa dal virus H1N1

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Anche la seconda "vittima dell'influenza suina" non sembra sia stata uccisa dal virus H1N1 Empty Anche la seconda "vittima dell'influenza suina" non sembra sia stata uccisa dal virus H1N1

Messaggio Da Angelodiluce Ven Nov 06, 2009 2:19 am

Anche la seconda "vittima dell'influenza suina" non sembra sia stata uccisa dal virus H1N1

Anche la seconda "vittima dell'influenza suina" non sembra sia stata uccisa dal virus H1N1 Vignetta A Messina poco tempo fa c'è stata quella che, per i i titoli cubitali dei giornali, é stata una "morte per influenza suina", una fatalità che avrebbe colpito questa volta (sempre a dare ascolto ai mass-media) una persona sostanzialmente in buona salute.

Ma siamo sicuri che fosse davvero in buona salute? E che il decesso sia avvenuto davvero a causa dell'influenza suina?

Ovviamente no, perché se si gratta sotto la superficie delle dichiarazioni terroristiche dei media si scopre che la verità é tutt'altra.

Iniziamo quindi dalla lettura di un articolo dal Nuovo Soldo (giornale locale siciliano) dal titolo già di per Sé eloquente:
Influenza A, morta donna Papardo, per esperto virus ha solo aggravato.

Tale articolo riporta in realtà una nota dell'ANSA, e quindi (visto che per altro contraddice la versione ufficiale) più che attendibile (NB: in questa e nelle successive citazioni il grassetto é stato aggiunto dal sottoscritto).

(ANSA) MESSINA – La donna di 46 anni, G.R., deceduta a Messina per aver contratto il virus dell’influenza A, ma che soffriva da tempo di broncopolmonite, é il secondo episodio in Italia di decesso a causa del virus H1N1, nella sua relazione il direttore sanitario del Papardo, Eugenio Ceratti, sottolinea che la donna era giunta nel nosocomio lo scorso 30 agosto “con grave quadro di insufficienza respiratoria per estesi addensamenti polmonari bilaterali”.

Alla faccia delle buone condizioni di salute che presentava questa "vittima dell'influenza suina" prima di contrarre il virus ...

All'interno dello stesso articolo leggiamo poi che

Precedentemente, il 4 settembre, era deceduto, all’ospedale Cotugno di Napoli, un uomo di 51 anni che presentava da tempo gravi condizioni di base, con cardiopatia dilatativa e diabete grave.

Eh, già, e così siamo a ben due "morti per l'influenza suina" (del primo caso ci eravamo già occupati in un
precedente articolo), ognuno dei quali versava già in cattive condizioni prima di essere vittime di questa terribile serial killer: l'H1N1.

Ma veniamo alla prte saliente dell'articolo, ovvero le dichiarazioni del dottor Cricelli.

Nel caso della donna deceduta a Messina per influenza A e già affetta da broncopolmonite, il virus AH1N1 “ha solo probabilmente aggravato una situazione grave già in atto”. E’ l’opinione del presidente della Società italiana di Medicina generale (Simg) Claudio Cricelli.

A quanto risulta, ha detto Cricelli a margine di un incontro in corso a Praga sul tema dell’influenza A, “si tratta di un soggetto che già si trovava in una cattiva condizione di salute ed affetta da complicanze polmonari. La donna, a quanto risulterebbe, era cioé già affetta da una malattia polmonare e, stando alle prime notizie, il decesso è avvenuto a causa di tale patologia polmonare”.

Dunque, ha concluso Cricelli, “il virus ha probabilmente solo ulteriormente aggravato una situazione grave che era già in atto”.

Ma le incongruenze della versione ufficiale sbandierata dai media ("donna in buona salute stroncata e uccisa dall'influenza suina") non finiscono qui.

Come viene correttamente riportato nell'articolo di Melania Maria Barone (
Influenza A. Gli interrogativi emersi dalle indagini sul decesso di Messina)

Gli esperti riferiscono che i sintomi dell'influenza suina sono comuni sintomi influenzali e durano circa 4-5 giorni. Dopo 9 giorni dal ricovero, la Giovanna Russo risultava negativa al virus contrariamente al primo tampone che le fu fatto al momento del ricovero, il 30 Agosto. Dunque da qui sorge il dubbio se l'infezione ai polmoni che presentava la Russo al momento del ricovero sia peggiorata negli ultimi giorni sia stata l'origine del suo calvario.

Eh già anche perchè un primo tampone del 30 agosto rilevava la presenza del virus, un tampone del 9 settembre rilevava l'assenza del virus, ed infine la donna é morta il 19 settembre: come possiamo mai affermare a questo punto che sia stata la famigerata "influenza suina ad uccidere la sventurata signora messinese?

Infine i medici che avevano in cura la sfortunata signora hanno utilizzato in extremis un farmaco sperimentale alla Proteina C (che ovviamente molte persone incaute o incolte hanno scambiato per la Vitamina C), un farmaco che quindi potrebbe essere stato la reale causa della morte della paziente; con questo non voglio affermare con certezza che il farmaco abbia ucciso la donna, ma che é legittimo sospettare dell'efficacia di un farmaco sperimentale i cui effetti collaterali possono essere talora mortali.

A tal proposito é istruttiva la lettura del caso del ragazzo sottoposto ad una terapia sperimentale con cellule staminali nel tentativo di curare una rara malattia genetica, e c
he ha sviluppato due tumori, fortunatamente benigni, al cervello e al midollo spinale; l'analisi delle cellule tumorali effettuata in seguito alla rimozione chirurgica dei tumori ha permesso di dimostrare con sufficiente certezza che tali cellule derivavano direttamente dalle staminali impiantategli in precedenza.

Tornando ai farmaci alla Proteina C ne esistono solo due tipi: il Ceprotin della Baxter e lo Xigris della Ely Lilly. Per quanto riguarda quest'ultimo sul già citato articolo di M. M. Barone trooviamo scritto quanto segue:

si legge nella sua descrizione che il farmaco viene somministrato per via endovenosa per 96 ore, ovvero 4 giorni. Dunque se sono stati seguiti questi tempi di cura, la donna è deceduta il quinto giorno. Si legge ancora che il “farmaco è sconsigliato per pazienti con sanguinamenti attivi” o con forte rischio emorragico. Dunque la procura dovrà piuttosto accertare se “questi addensamenti polmonari'' di cui si è trovato traccia, presentavano perdite ematiche, o quanto meno se erano idonei ad essere sottoposti ad una cura con proteina C attivata, sulla base della sperimentazione documentata del farmaco. In effetti si legge ancora negli effetti indesiderati che nel 3,5% dei pazienti con sanguinamento grave sottoposti al farmaco in via di sperimentazione, ci son stati 4 casi di decesso.


Chissà che sarebbe successo se invece del farmaco sperimentale alla Proteina C si fossero utilizzate alte dosi di Vitamina C
; alte dosi di Vitamina C sono un ottimo rimedio per le malattie dell'apparato respiratorio, ma tali terapie, benché illustrate dal dottor Linus Pauling, due volte vincitore del nobel e fondatore della medicina ortomolecolare, sono avversate dalla medicina ufficiale perché le multinazionali del farmaco hanno sempre lavorato per nasconderne l'efficiacia. A tal proposito consiglio la lettura di questo lungo ed esauriente articolo: come vivere senza malattie e senza medicine - parte 3.

Ricordiamo anche che nel loro lavoro “The effectiveness of vitamin C in preventing and relieving the symptoms of virus-induced respiratory infections” (Manipolative Physiol Ther, ottobre 1999 vol 22 (Cool, pag 530-533) i dottori Gorton e Jarvis hanno dimostrato che la vitamina C è molto più efficace dei vaccini nel prevenire l’influenza e nel mitigarne i sintomi (tre dosi da un grammo al giorno per un adulto a livello preventivo, un grammo ogni ora per sei ore per mitigare i sintomi dell'influenza).

Una cosa però é sicura, i mass media manipolano l'informazione distorcendo i fatti per spargere un ingiustificato terrore; come conseguenza di queste sporche manovre la gente arriva a desiderare che venga presto distribuito quel vaccino (che é mille volte peggio della malattia) contenente il pericolosissimo coadiuvante squalene; lo squalene fu inoculato assieme al vaccino contro l'antrace ai militari USA che nel 1991 partirono per fare la guerra all'Iraq e fu uno dei principali responsabili delle terribili afflizioni che colpirono (molte volte con esito fatale) migliaiai di reduci.

Qui sotto il documentario "La sindrome del golfo" nella versione originale in lingua inglese

Persino
alcuni siti possibilisti sull'utilità del vaccino riportano la pericolosità dello squalene, rivelano che il ministro della salute italiana abbia permesso il suo utilizzo nel nostro paese, e spiegano come esso permetta di ottenere rapidamente moltissime dosi di vaccino partendo da una quantità minima di "virus inattivato".

Ricordiamo che una ricerca condotta alla Tulane Medical School sui veterani della
Guerra del Golfo vaccinati per l’antrace con un vaccino contenente l’immuno-coadiuvante MF59 (ovvero contenente lo squalene) ha dimostrato che:

…la maggioranza sostanziale (95%) dei pazienti che svilupparono la Sindrome della Guerra del Golfo (Gulf War Syndome) aveva anticorpi verso lo squalene.

Tutti (100%) i pazienti GWS immunizzati per il servizio Tempesta del Deserto/Scudo del Deserto che non furono impiegati, ebbero gli stessi segni e sintomi di quelli che lo furono, ovvero anticorpi allo squalene.

Per contro, nessuno (0%) dei veterani impiegati nel Golfo Persico senza segni e sintomi della GWS avevano anticorpi allo squalene. Né i pazienti con malattie idiopatiche e autoimmuni, né i controlli sulla salute mostravano un siero riconoscibile di anticorpi allo squalene. La maggioranza dei pazienti con i sintomi della GWS avevano invece detto siero.”

La micropaleontologa dottoressa Viera Scheibner, che ha condotto ricerche sugli effetti collaterali negativi dei coadiuvanti nei vaccini, ha scritto quanto segue sullo squalene.

Lo squalene “ha contribuito alle reazioni a cascata denominate
Sindrome del Golfo, artrite, fibromialgia, linfoadenopatia, eruzioni cutanee, eruzioni cutanee fotosensitive, eruzioni cutanee alle guance, sindrome da fatica cronica, cefalea cronica, perdita anormale di peli, lesioni cutanee inguaribili, stomatite aftose, vertigini, debolezza, perdita di memoria, colpi apoplettici, cambiamenti dell'umore, problemi neuropsichiatrici, effetti negativi sulla tiroide, anemia, elevato indice di eritrosedimentazione, lupus eritematoso sistemico, sclerosi multipla, Sclerosi Laterale Amiotrofica (ALS), fenomeno di Raynaud, sindrome di Sjorgren, diarrea cronica, accessi di sudore notturno e leggera febbre.”
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