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LA REALTA' DEGLI ESSERI INORGANICI
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LA REALTA' DEGLI ESSERI INORGANICI
«In un certo senso si può dire che divennero pure loro inorganici e quindi
quasi immortali, ma a quale caro prezzo! Erano finiti in un mondo che poteva
esaudire quasi tutti i loro desideri, eppure anche l’eternità, col passare
dei secoli, può diventare una via di tortura. Molti di quegli stregoni
stanno vivendo ancora oggi in quel mondo parallelo, dal quale però non hanno
più via di uscita, giacché il loro proprio mondo è già da lungo tempo
scomparso e dimenticato. Secondo don Juan, essi erano finiti in una trappola
nel momento stesso in cui avevano accettato il patto con gli inorganici e,
per così dire, avevano sottoscritto un accordo che era tanto vincolante e
seducente quanto l’accordo alla base della nostra socializzazione, una
convenzione che noi abbiamo imparato a prendere e a considerare come “l’unica
vera realtà”. Fortunatamente non tutti caddero nella trappola. Alcuni degli
antichi stregoni furono sufficientemente sobri da non perdere il controllo
della situazione. Quel nuovo mondo in fondo non era che la conseguenza di
una posizione del Punto d’assemblaggio, così come la nostra realtà, e l’interpretazione
di esso null’altro che la percezione di un flusso di energia. Così decisero
di muoversi oltre e scoprirono che c’erano moltissime altre posizioni che
aprivano l’accesso ad altri mondi, ognuno dei quali tanto reale e vincolante
come quello a noi familiare. Esplorarono questi nuovi mondi e constatarono
che erano disposti come gli strati di una cipolla: ognuno adiacente all’altro.
Ed il nostro mondo quotidiano non fa eccezione. Tutti questi universi,
ovvero tutte queste posizioni del Punto d’assemblaggio, si dimostrano, per
via della speciale energia che essi generano, particolarmente stabili e
vincolanti, così che da alcuni di essi addirittura non esiste alcuna via di
uscita. Don Juan racconta che intere schiere di stregoni erano scomparsi e
mai più tornati dal loro viaggio, mentre altri avevano deciso coscientemente
di cercare la loro fortuna in quei mondi e nessuno seppe mai che cosa
trovarono.» (1)(1) Norbert Classen, Carlos Castaneda e i Guerrieri di don
Juan
quasi immortali, ma a quale caro prezzo! Erano finiti in un mondo che poteva
esaudire quasi tutti i loro desideri, eppure anche l’eternità, col passare
dei secoli, può diventare una via di tortura. Molti di quegli stregoni
stanno vivendo ancora oggi in quel mondo parallelo, dal quale però non hanno
più via di uscita, giacché il loro proprio mondo è già da lungo tempo
scomparso e dimenticato. Secondo don Juan, essi erano finiti in una trappola
nel momento stesso in cui avevano accettato il patto con gli inorganici e,
per così dire, avevano sottoscritto un accordo che era tanto vincolante e
seducente quanto l’accordo alla base della nostra socializzazione, una
convenzione che noi abbiamo imparato a prendere e a considerare come “l’unica
vera realtà”. Fortunatamente non tutti caddero nella trappola. Alcuni degli
antichi stregoni furono sufficientemente sobri da non perdere il controllo
della situazione. Quel nuovo mondo in fondo non era che la conseguenza di
una posizione del Punto d’assemblaggio, così come la nostra realtà, e l’interpretazione
di esso null’altro che la percezione di un flusso di energia. Così decisero
di muoversi oltre e scoprirono che c’erano moltissime altre posizioni che
aprivano l’accesso ad altri mondi, ognuno dei quali tanto reale e vincolante
come quello a noi familiare. Esplorarono questi nuovi mondi e constatarono
che erano disposti come gli strati di una cipolla: ognuno adiacente all’altro.
Ed il nostro mondo quotidiano non fa eccezione. Tutti questi universi,
ovvero tutte queste posizioni del Punto d’assemblaggio, si dimostrano, per
via della speciale energia che essi generano, particolarmente stabili e
vincolanti, così che da alcuni di essi addirittura non esiste alcuna via di
uscita. Don Juan racconta che intere schiere di stregoni erano scomparsi e
mai più tornati dal loro viaggio, mentre altri avevano deciso coscientemente
di cercare la loro fortuna in quei mondi e nessuno seppe mai che cosa
trovarono.» (1)(1) Norbert Classen, Carlos Castaneda e i Guerrieri di don
Juan
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